mercoledì 29 aprile 2015

Gli insegnamenti di Ippocrate spiegati ai bambini

Ippocrate (Cos, 460 a.C. circa – Larissa, 377 a.C.) è ritenuto il padre della medicina. Tutt'oggi i suoi insegnamenti sono ritenuti validi e molto preziosi.

Cuore all'uncinetto, facile e veloce


Ecco lo schema punti.
Nella rappresentazione grafica il trattino corrisponde a una catenella, l'ovale corrisponde a una maglia alta.
Ecco le fasi di realizzazione.
A. Avviare 5 catenelle da chiudere a cerchio
B. Dentro il cerchio di catenelle lavorare 3 maglie alte separate da 2 catenelle fino a ottenere 4 gruppi di 3 maglie alte ciascuna.
C. Lavorare sempre a gruppi di 3 maglie alte alla volta separate da 2 catenelle in corrispondenza dell'angolo del quadrato e 1 catenella sul lato del quadrato.
D. Ancora un giro con lo stesso criterio del giro precedente.
E. A questo punto su un lato del quadrato realizzare un archetto facendo 6 catenelle dentro le quali lavorerete 12 maglie alte.
F. Eseguire un altro archetto come il precedente (6 catenelle + 12 maglie alte) su un altro lato del quadrato in modo che sia adiacente.
G. Rifinire il tutto con un giro di maglia bassa utile per armonizzare il perimetro del lavoro (nello schema non è rappresentato, ma risulta in foto).

Cruciverba facile per bambini di 6 anni

Enigmistica per bambini

martedì 28 aprile 2015

Gli orsetti e la primavera, di Pucci Violi


Cambia lettera, esercizi di prelettura e prescrittura

La famiglia Cioffi, missioni e avventure

Rudy Cioffi alle prese con le sue geniali invenzioni e i rifiuti da smaltire...

Filastrocca sul cioccolato

Verità e non sul cioccolato, benefici e non

Ecco la verità e non sul cioccolato.

È vero che:
è stimolante: il cioccolato contiene caffeina, ma 10 volte meno del caffè;
è ricco di minerali: ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio e pochissimo sodio;
è un antidepressivo: il cacao contiene difenildantonina, una sostanza antidepressiva;
protegge dalla trombosi: l’acido asteatico, contenuto in grandi percentuali nel burro di cacao pare sia utile a prevenire la formazione di grumi sanguigni;
protegge dall’invecchiamento: contiene i polifenoli, i più importanti antiossidanti;
protegge dall’herpes: pare che sia un ottimo alleato anche nella cura dell’herpes;
aiuta ad affrontare bene l’inverno: il più grosso consumo di cioccolato avviene fra Natale e Pasqua, infatti in inverno il corpo richiede una dose maggiore di magnesio e di calorie.

Non è vero che:
fa venire i brufoli: non esiste alcun fondamento scientifico; l’acne degli adolescenti è dovuta per lo più a fattori ormonali;
fa venire la carie: alcuni studi effettuati all’Università di Boston hanno provato che la polvere di cacao combatte l’insorgenza della carie, è lo zucchero che favorisce la carie;
favorisce il colesterolo: il cioccolato fondente non contiene colesterolo; quello al latte ne contiene 16 mg su 100 g di prodotto, dovuto alla presenza del latte, esattamente come 100 g di yogurt;
nuoce ai bambini perché provoca problemi digestivi: va comunque offerto ai bambini senza esagerare, sempre di ottima qualità e non prima dei 2-3 anni;
fa ingrassare: contiene zuccheri e grassi, come altri alimenti, quindi va consumato con moderazione (100 g di extrafondente contengono 542 calorie, 565 per quello al latte).

In conclusione il cioccolato va comunque somministrato con moderazione e non ai bambini troppo piccoli. Meglio evitare i surrogati, come le creme spalmabili, che contengono troppi zuccheri e grassi saturi, preferire il cioccolato di ottima qualità, meglio fondente.

lunedì 27 aprile 2015

Metagrammi per bambini

La banana, merenda ideale per i bambini

Giocattoli costruiti con materiali di recupero

Attività di Silvana Cianciolo - www.pescepollo.it

Qual è la differenza tra sensazioni ed emozioni?

Molte persone usano queste parole come fossero sinonimi ma non è così. C'è una differenza profonda.
Alcune sensazioni sono in relazione ai bisogni primari dell'individuo (come per esempio la fame, la sete, il sonno).
L'equilibrio della persona non viene alterato dalle sensazioni quando possono essere soddisfatte. Se si ha fame si mangia, se si ha freddo ci si copre, se sentiamo un rumore assordante ci tappiamo le orecchie o ci allontaniamo.
Invece, le emozioni producono un cambiamento a livello interiore. Si ha la rottura di un equilibrio, con modificazioni a livello interiore in senso positivo o in senso negativo. L'emozione inaspettata di una gioia oppure una delusione che porta dolore o rabbia.
La sensazione agisce sul fronte del corpo.
L'emozione, subito dopo essersi fatta sentire sul fronte del corpo, passa sul fronte della mente.

Per esempio, se provo paura alla visione di un pericolo incombente, mi viene la pelle d'oca, il colorito cambia, la tachicardia si fa sentire. Si rimane pietrificati dalla paura.
Questa emozione, dopo essersi fatta sentire a livello fisico, trasmette immediati segnali alla mente affinché ci possiamo difendere dal pericolo.
In seguito, se lo spavento è stato molto forte nella nostra mente possono rimanere registrate emozioni negative che in seguito verranno associate a situazioni analoghe facendo riaffiorare la paura, anche se il contesto non è grave e preoccupante. Così possono nascere le fobie. La paura, mediata da esperienze negative, può trasformarsi in terrore.

In un bambino una sensazione fisica di benessere e piacevolezza, nel vivere in un ambiente sereno, sviluppa l'emozione della gioia.
Questa emozione, che continua a perpetuarsi attraverso esperienze positive, col tempo si trasforma in sentimento (amore).

Dopo la pioggia arrivano i funghi


I fumetti degli orsetti di Pucci Violi


Mamma, perché gli altri bambini camminano e io no?


Cinzia, una nostra lettrice e amica, ci ha inviato un pezzo dal titolo “Innocui compiti di italiano” tratto dal suo blog “Io e Gabriele”. Riportiamo il pezzo e vi segnaliamo il suo blog, ricco di sensibilità e ironia. 
http://disabiliecontenti.blogspot.it

Leggo sul diario
“COMPITI DI ITALIANO: scrivi un breve racconto autobiografico relativo ad una tua amicizia con una persona”.
Un classico.
Un semplice, innocuo, normalissimo compito a casa svolto nel corso dei secoli, anzi, che dico, dei millenni – a partire dagli antichi Egizi – da migliaia di bimbi in tutto il mondo e in tutte le lingue. 
Niente di particolare, quindi. Le solite quattro o cinque righe in cui i bimbetti descrivono il loro primo amico del cuore, i primi giochi assieme, i primi litigi poi immancabilmente risolti con un uno scambio di figurine o davanti a una tazza di cioccolata calda con panna preparata da una delle premurose mamme di turno, i primi confronti con un altro essere della stessa specie con cui si prova quel sentimento benedetto altresì chiamato “amicizia”.
Ma… peccato che a noi manchi la materia prima.
Gabriele, ancora un vero “amico” non ce l’ha.


I ragazzi e le diverse abilità


Fotolia
“L’individuo ha un suo repertorio di abilità, che ogni società si attende. La disabilità non ha un valore assoluto, poiché il concetto di normalità varia con le attese di ogni società.
Guardiamo al mondo con tolleranza e amore superando le barriere fisiche e mentali.”
Grazia Tetto Troiano, psicologa e psicoterapeuta

Cruciverba alveare per bambini

Esercizi di prescrittura

Come è nata la pastiera napoletana

Illustrazione di Chiara Gobbo

sabato 25 aprile 2015

Come eravamo, un salto nel tempo

Il mito della bellezza nelle fiabe di ieri e di oggi

Olio su tela dell'artista Angelo Barile
Il mito della bellezza nelle fiabe classiche ha sempre avuto un grande rilievo. Basti pensare a quante fiabe hanno inneggiato alla bellezza soprattutto quella femminile.
Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, La bella addormentata (fiabe della cultura popolare rielaborate dai fratelli Grimm), 
Il principe ranocchio (fratelli Grimm), 
La bella e la bestia (Perrault), 
La sirenetta, Il brutto anatroccolo (Andersen)
La danza degli gnomi, Piumadoro e Piombofino (Gozzano)
In queste fiabe, la bellezza è sempre stata rappresentata attraverso canoni classici, ben definiti, che hanno generato stereotipi radicati e difficili da combattere. Si pensi al binomio “bella e buona”, “brutta e cattiva”, come nel caso di “Cenerentola”.
Differentemente, in “Biancaneve” troviamo una donna, la matrigna, che nel contempo è bella e cattiva. Ma la sua bellezza tenderà a deteriorarsi e parallelamente crescerà la sua cattiveria.
Nelle fiabe classiche i protagonisti sono quasi sempre belli e se non lo sono, per affermarsi, lo dovranno diventare come accade nella fiaba de “Il Brutto anatroccolo”.
Nella fiaba “Piumadoro e Piombofino” la protagonista è bellissima, bionda, povera, orfana e vive con il vecchio nonno carbonaio. Durante la pubertà, Piumadoro bella e fiorente, inizia a dimagrire. 
La sua bellezza non viene intaccata dall’eccessiva magrezza, ma il nonno è costretto ad appenderle quattro pietre alla sottana perché non voli via.
Le fiabe che propongono una protagonista dolce, bella, snella, generano degli archetipi.
Per archetipo si intende una sorta di orientamento psichico; in pratica è la tendenza a formulare idee secondo modelli ereditati dalla nostra cultura. L’archetipo è mutevole e si trasforma con l’evolversi del contesto socio-culturale.
Talvolta questi archetipi si possono radicare a tal punto da non lasciar spazio a reinterpretazioni (senza evolversi al variare del contesto) e danno così origine agli stereotipi. Gli stereotipi sono la parte più negativa e fossilizzata dell’archetipo.
Facciamo un esempio riferito proprio al mondo delle fiabe...

Animali erbivori, carnivori, onnivori

La paura del buio nei bambini

La scuola del 1900

Primavera, Fiore di campo

Poesia di Nadia Scarnecchia
Illustrazione di Emanuela Carletti

Ninna nanna cucciolo

Illustrazione di Pucci Violi

giovedì 23 aprile 2015

La storia del drago che ha paura dei bambini


La gratitudine e la gratificazione, radice comune


I due vocaboli, gratitudine e gratificazione, hanno un significato apparentemente lontano, ma già guardando alla etimologia della parola si riesce a intuire la radice comune.
Entrambe queste parole derivano infatti dal latino gràtus che significa grato.

Gratitudine significa riconoscenza, memoria di un beneficio ricevuto e prontezza a dimostrarlo.
Gli antichi fecero l'apoteosi di questo gentil sentimento e nei monumenti veniva rappresentata in figura di donna che tiene in mano un mazzetto di fiori di fave e d'appresso una cicogna.

La gratitudine porta serenità, pace e la nascita o consolidamento di una amicizia. 

La gratificazione indica il raggiungimento di uno stato psicologico di grazia e beatitudine.

La gratitudine è rivolta verso l'altro, esternando il nostro apprezzamento e la nostra riconoscenza.

La gratificazione è per lo più intesa come forma di appagamento rivolta verso se stessi.
La gratificazione si può ottenere attraverso un'esperienza positiva e in sintonia con le proprie aspirazioni.

Gratitudine e gratificazione possono collimare quando, sentendo il nostro cuore colmo di gratitudine verso una persona, proviamo un'emozione di gioia nell'esternare questo sentimento.

lunedì 20 aprile 2015

Filastrocca sul mare e i pesci

Ecco una divertente filastrocca per insegnare ai bambini il nome dei pesci, quelli più comuni e quelli poco conosciuti.

Illustrazione di Eleonora Barsotti

Cruciverba illustrato, animali della fattoria

Illustrazioni di Pucci Violi

Cosa significa "salvare capra e cavoli"

Salvare capra e cavoli” è un vecchio detto che significa abilità nel salvaguardare cose difficili da mantenere allo stesso tempo.

Illustrazione di Eleonora Barsotti