lunedì 20 luglio 2015

La storia del libro vivente


Io ho avuto la fortuna di essere letto da un ragazzo simpatico, forse un po’ matto. Non lo dimenticherò più.
Mi leggeva nelle posizioni più insolite: su un albero, appollaiato su una scala, sdraiato e con le gambe in aria, in piedi su una gamba sola... Mi leggeva e mi buttava in aria. – Sei bello, troppo bello! – mi diceva. Aveva sempre la matita in mano quando mi leggeva, mi sottolineava, ricopiava dei brani su un taccuino scritto fitto fitto. – Questo pezzo lo imparo a memoria, non posso non saperlo, voglio portarlo in giro dentro di me... – gridava, e mi leggeva e 
rileggeva finché sapeva quel pezzo a memoria.
È stata un’esperienza unica! Auguro a tutti voi, amici miei, di essere letti, almeno una volta, così.

Giusi Quarenghi, Le memorie di un bibliotecario insonne, Bibliografica

Nessun commento:

Posta un commento