lunedì 25 settembre 2017

Il movimento alla base del linguaggio e dello sviluppo del bambino

Quando si pensa alla mente si pensa all'attività psichica e non si mette in conto il ruolo centrale  del movimento nei processi di rappresentazione mentale già a iniziare dalle fasi embrionali.
Nella fase embrionale, in quella fetale e poi in quella della prima infanzia, l’azione precede la sensazione. 
Da questo si evince che l’apprendimento infantile è inizialmente sincretico, nel senso che i bambini quanto più sono piccoli tanto più imparano per “immersione” e quasi nulla per riflessione o ragionamento. 
I movimenti, più che un mezzo per conseguire qualcosa, sono un'espressione libera che esercita un ruolo importante nella formazione della mente, favoriscono l’apprendimento e sono alla base del linguaggio.
Nelle prime fasi dello sviluppo, il neonato ha un ruolo per lo più passivo e si limita a produrre azioni e movimenti in relazione al il suo benessere. Ogni mossa e spostamento della mamma o del papà che si prendono cura di lui hanno conseguenze positive sul neonato: le carezze e i massaggi soddisfano la necessità di contatto fisico, il cibo lo sfama, i gesti e le parole rispondono alla sua innata curiosità e voglia di esplorare il mondo. 

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