lunedì 30 ottobre 2017

Corso di grafica creativa - Lezione 15

Impaginazione

Impaginare significa predisporre immagini e testi all'interno di una pagina, facendo un uso sapiente dello spazio, con un buon equilibrio tra pieni e vuoti.

Lavorando sull'integrazione tra testo e immagini, all'interno di una pagina, è importante saper fare un uso sapiente dello spazio al fine di ottenere un lavoro armonioso e gradevole.
Quando la pagina di un libro è bella, ci si accosta allo studio molto più volentieri. Diventa un piacere! È un po' come entrare in una bella città. Se appare pulita, ordinata, si ha più voglia di addentrarsi ad esplorare tutto il resto, altrimenti si è tentati di andarsene.
Entrare tra le pagine di un libro è un po' così: bisogna sentirsi affascinati per soffermarsi, altrimenti lo si fa solo per dovere oppure si scappa.
Pagina tratta dal libro Liberamente cl. 4a
di S. Crescini, Ed. La Scuola

Per raggiungere l'armonia all'interno di una pagina bisogna che il rapporto vuoto e pieno sia equilibrato.
Una pagina troppo piena spaventa, è come se facesse mancare l'aria, trasmette l'idea del soffocamento, risulta opprimente e stancante. Gli spazi vuoti sono molto importanti, in quanto offrono alla nostra vista e al nostro cervello una zona libera nella quale ristorarsi, prima di passare ad approfondire la nozione successiva.

Corso di grafica creativa - Lezione 13

Saper comunicare mediante l'uso di una grafica efficace

La grafica promozionale e l'economia cognitiva

Osserva la scheda "Gli scopi della comunicazione" e leggi i dialoghi. 
Al di là delle parole pronunciate che cosa vuole intendere chi parla? Qual è il messaggio implicito?
Attraverso l'analisi di questi fumetti è semplice far intendere ai bambini che spesso al di là del messaggio esplicito, c'è un messaggio implicito sotteso nel discorso.
Ebbene nella grafica pubblicitaria c'è un messaggio implicito, nel senso che pubblicizzando un prodotto non viene quasi mai detto esplicitamente "acquistalo", bensì vengono usate frasi del tipo: Non ti piacerebbe riuscire a ottenere questo risultato?

Ci sono inoltre le pubblicità progresso nelle quali non si vuole indurre l'acquisto di qualcosa, ma si vuole indurre un determinato comportamento al fine di tutelare la società. 
Un esempio di queste pubblicità sono le campagne contro il fumo, le campagne per proteggere l'ambiente, etc.
La disciplina che studia come indurre le persone ad assumere un determinato comportamento viene definita economia cognitiva o anche economia comportamentale.
L’economia in senso esteso è la scienza delle scelte.
L’economia comportamentale studia i meccanismi mentali che spingono le persone a propendere per una scelta piuttosto che un’altra, senza rendersi conto che altri fattori hanno inconsapevolmente guidato la loro scelta.

Corso di grafica creativa - Lezione 12

La grafica come strumento essenziale per elaborare mappe mentali e concettuali

La mappe sono uno strumento utile ai ragazzi nello studio, affinché possano comprendere con più facilità e memorizzare ciò che hanno appreso.
Questa mappa è riferita alla grafica, materia che può essere introdotta in maniera semplice anche nell'ambito della scuola primaria.
Tutte le altre lezioni relative al corso di grafica le trovate all'etichetta: laboratorio_di_grafica

Corso di grafica creativa - Lezione 11

Mappe creative

Avvicinare i bambini al mondo della grafica, guidarli verso l'acquisizione di competenze per impaginare, realizzare icone, creare schemi riassuntivi (usando anche colori e immagini, in maniera creativa) significa offrire uno strumento efficace, di cui faranno buon uso anche nelle scuole superiori, al fine di migliorare il metodo di studio e favorire il processo metacognitivo.

Corso di grafica creativa - Lezione 10

Poesia visuale

La poesia visuale usa una strategia grafica per comunicare in maniera ancora più pregnante e profonda.
La progettazione grafica ci permette di dare una veste idonea ed efficace a un contenuto che desideriamo veicolare.
Nella poesia visuale la veste grafica diventa essa stessa un contenuto.
Per le altre lezioni di grafica consultare l'etichetta laboratorio_di_grafica

Corso di grafica creativa - Lezione 9

Calligrammi

I calligrammi fanno parte dell'arte grafica. 
Nel calligramma la parola è scritta in modo tale da assumere le sembianze del significato che vuole esplicitare. In pratica è un disegno che riscrive se stesso.
In alcuni casi si potrebbero definire "testi pittorici".
Per spiegare ai bambini in che cosa consistono mostrate loro alcuni esempi come quelli riportati in questa scheda.
All'interno del laboratorio di grafica invitateli a produrre dei calligrammi che poi potranno essere esposti in classe per decorare le pareti.

Corso di grafica creativa - Lezione 8

Infografica

L'infografica è molto utilizzata sui libri di scuola e in ambito didattico perché facilita la comprensione specialmente nelle materie scientifiche.
Inoltre, viene spesso utilizzata per evidenziare le varie rubriche in modo che il testo risulti di immediata consultazione.
Osservando le pagine riportate si comprende come l'infografica possa costituire un valido aiuto per memorizzare gli argomenti anche perché è molto più facile ricordare, quando si ha una chiara immagine da associare al concetto.
Comprendere come funziona il nostro cervello per imparare e per memorizzare significa compiere un percorso metacognitivo. 
Aiutate i bambini ad afferrare questi concetti, diventeranno più consapevoli e impareranno a divertirsi realizzando schede per memorizzare, corredate da piccoli disegni che potranno realizzare loro stessi. 
Tutto questo si rivelerà molto utile anche in vista della realizzazione di un giornalino scolastico.


Corso di grafica creativa - Lezione 7

Infografica

L’infografica è quella parte della grafica che ha lo scopo di trasmettere informazioni in maniera più veloce ed efficace, rispetto alla sola indicazione scritta.

Viene usata nella cartellonistica per dare indicazioni e per tutelarci dai pericoli.
Inoltre viene usata nei libri didattici allo scopo di rendere più chiare determinate informazioni che risulterebbe più difficilmente comprensibili senza l'ausilio di una immagine chiara ed esplicativa.

Corso di grafica creativa - Lezione 6

Lettering manuale

Per parlarvi di Lettering composto manualmente, vi propongo due pagine del libro "io mangio, tu mangi" di cui Lucia Giudice (pediatra) è l'autrice, mentre Pucci Violi è l'illustratrice che oltre ad aver realizzato le immagini, ha composto tutti i testi a mano. Splendido lavoro, vero?
Un tempo nelle scuole elementari c'erano gli esercizi di bella scrittura che poi sono caduti in disgrazia e sono stati messi da parte. Tuttavia, si è compreso che esercitare i bambini alla bella scrittura è un'attività che fa bene al cervello (che è plastico e in continua evoluzione) come anche altre attività di manualità fine (disegno, intreccio dei fili, uncinetto, etc.)
Inoltre, imparare a scrivere in maniera elegante e chiara è un'attività che può dare grande soddisfazione ai bambini, anche in vista della realizzazione di un giornalino scolastico che può essere realizzato interamente a mano, qualora non si abbia a disposizione un'aula multimediale.


Corso di grafica creativa - Lezione 5

Il testo e i caratteri tipografici

Parlando di grafica non si può non parlare di Lettering.
In pubblicità e in editoria, per Lettering si intende la scelta o la progettazione dei caratteri tipografici (detti anche font) da usare in un testo.

Prima di sceglierli, per poterli usare nella maniera ideale all'interno dei vostri progetti con i bambini, è importante conoscerli imparando i nomi che li caratterizzano (bastone, graziato, corsivo, grassetto, script).
Ecco la scheda con la quale potrete spiegare ai bambini le varie differenze tra i caratteri tipografici. Inoltre, va detto che ognuno viene usato per scopi precisi in situazioni differenti.
Il carattere graziato è quello che dovrebbe non affaticare la vista quindi è adatto per letture lunghe, è quello che si usa nei testi di storia, nei romanzi.
Nei libri tecnici con testi brevi, per esempio libri di matematica soprattutto eserciziari, si predilige il carattere bastone.
Il grassetto viene usato per richiamare l'attenzione su una determinata frase per evidenziare concetti importanti.
In corsivo si mettono generalmente titoli, citazioni, soprattutto se si vogliono evitare le virgolette.
Poi si sono i vari caratteri che simulano la scrittura manuale, questi possono ispirarsi alla grafia degli adulti o dei bambini; chiaramente in ogni testo vanno inseriti quelli più adatti al lettore che ne farà uso.

La prossima volta parleremo del Lettering realizzato a mano come se fosse un disegno. Quindi non si tratta di un carattere che sembra fatto a mano, ma che è veramente "handmade" o "handwrite".

Corso di grafica creativa - Lezione 4

Saper scegliere il giusto logo

Restringendo il campo di azione vi propongo ora quattro loghi di librerie per ragazzi e uno del bookcrossing che ha uno stile affine.

I bambini, sentendosi parte in causa potranno essere ancora più critici ed esprimere un loro giudizio in base a determinati criteri di valutazione. 
Dopo aver sottoposto a loro questi loghi ponete le seguenti domande e dite a ciascun bambino di assegnare un punteggio (da 1 a 10) a ciascuno dei cinque loghi.

A - Questo logo si accosta al gusto di bambini e ragazzi?
B - Ti pare una rappresentazione grafica originale e divertente?
C - È chiaro e semplice il messaggio che si vuole trasmettere?
D - Lo si può memorizzare facilmente?

Sommate i punteggi ottenuti e poi valutate quale dei cinque loghi rappresentati in questa scheda è stato giudicato il migliore.


Corso di grafica creativa - Lezione 3

Progettazione di marchi e loghi

In questa lezione vi presento una carrellata di marchi rivolti a promuovere le librerie. Essendo riferiti tutti alla stessa categoria, risulta più facile analizzarli e commentarli insieme ai bambini. Come ho spiegato nella lezione precedente oltre alla creatività è importante avere a monte uno spiccato spirito di osservazione, saper discernere ciò che può divenire un modello di ispirazione e ciò che invece non rispetta le regole di base legate alla semplicità e facile riproducibilità.

In questa scheda ci sono 20 loghi numerati. Nell'elenco che segue troverete i singoli commenti.
Insieme ai bambini potrete esprimere i vostri specifici commenti e ascoltare i loro, in modo da far emergere lo spirito critico degli allievi.
A questo punto, avranno già acquisito il livello base di competenze necessarie per cimentarsi nell'ideazione di nuovi loghi e sarà un percorso divertente e consapevole.

Corso di grafica creativa - Lezione 2

Il marchio e il logo

Ogni azienda, grande o piccola che sia, ha un suo marchio che la identifica e la rende riconoscibile al primo colpo d'occhio.
Alcune aziende hanno sia il marchio che il logo, altre hanno solo il logo.
Ma qual è la differenza tra marchio e logo?

Il marchio è un elemento grafico che contiene caratteristiche in grado di evocare il campo nel quale opera quella determinata azienda. Per esempio, un volante stilizzato, ci farà capire che quella azienda si occupa di automobili e non di prodotti alimentari. Il marchio è solo un simbolo grafico che non contiene il nome dell'azienda.
Al contrario, il logo contiene il nome dell'azienda e lo riproduce in maniera caratteristica affinché sia immediatamente riconoscibile.
Osservando le immagini sottostanti, tutto sarà di immediata comprensione.
Il volante, marchio della Mercedes, è un marchio perché non contiene il nome "mercedes".
mentre le immagini relative a FIAT sono loghi in quanto contengono il nome che viene riprodotto usando particolari caratteristiche in modo tale da essere facilmente memorizzabili dagli utenti.


Corso di grafica creativa - Lezione 1

Questo corso di grafica, proposto in varie puntate,  si rivolge a:
- appassionati che vogliono accostarsi a questa disciplina in maniera semplice e divertente
- insegnanti che desiderano organizzare un laboratorio di grafica con i loro allievi della scuola primaria o secondaria di primo grado; molto utile in vista della realizzazione di un giornalino scolastico.

Iniziamo con la definizione di "grafica".
Il termine grafica indica un prodotto relativo alla comunicazione visiva.
Occuparsi di progettazione grafica significa dare una veste a un contenuto, allo scopo di veicolare un messaggio in maniera immediata ed efficace.
La grafica si distingue essenzialmente in due grossi rami: grafica pubblicitaria e grafica editoriale.

La grafica pubblicitaria opera in ambito commerciale allo scopo di promuovere un prodotto, oppure per promuovere un'azienda realizzando un lavoro più ampio che comprende la progettazione dell'immagine coordinata.
Il grafico – che si occupa di realizzare l'immagine coordinata di una azienda deve progettare il marchio o logo (spiegherò la differenza nella lezione 2) – progetta in maniera creativa quanto segue:
biglietti da visita, carta intestata, cartelline, gadget promozionali, etc.
Questi oggetti saranno coordinati, pertanto riporteranno il medesimo logo riprodotto solo con alcune varianti (magari nel colore) permettendo così agli utenti di identificare quella determinata azienda.

La grafica editoriale opera, come dice il termine, nel campo dell'editoria e si occupa di progettazione e impaginazione di libri, riviste e giornali, con l'intento primario di offrire ai lettori una lettura gradevole, di facile consultazione e che non stanchi la vista, scegliendo quindi caratteri idonei ai lettori cui si rivolge il prodotto editoriale. 
Quando si tratta di libri per lo studio, o comunque vengono presentati dei testi lunghi, un buon grafico deve predisporre le pagine in modo che  il lettore possa subito identificare le parti più importanti, quindi essenziali, e le parti di approfondimento.
È importante inframmezzare la parte scritta con immagini di richiamo con un duplice scopo:
- alleggerire le pagine affinché il lettore, specie se è un bambino, non si senta spaventato di fronte a testi troppo lunghi;
- offrire immagini o fotografie atte a spiegare meglio quanto descritto con le parole.

domenica 29 ottobre 2017

Zucca-lampada per Halloween

Attenzione: questa attività è da svolgere con cautela.
Non lasciare coltelli e fiamme incustoditi.
Sorvegliare sui bambini che svolgono questa attività insieme a voi.

venerdì 27 ottobre 2017

Come proteggere e soccorrere i bambini in caso di infortunio

Lo sapevate che i maschietti si mettono nel pericolo il doppio delle volte rispetto alle femminucce?
Naturalmente la cosa più importante rispetto agli incidenti è prevenirli. 

Possiamo aiutare i nostri bambini, responsabilizzando quelli più grandicelli e insegnando loro che cosa può essere pericoloso e pertanto va evitato. In ogni caso noi adulti dobbiamo sempre vigilare su di loro, qualsiasi età essi abbiano, in modo da ridurre la possibilità che gli incidenti si verifichino.
Se la prevenzione non è bastata, dobbiamo essere in grado di gestire la situazione nel migliore dei modi, senza perdere la calma.

Vi propongo la visione di questo video che è un progetto no profit di Annamaria Testa.
Alcune cose le sappiamo già ma le ripasseremo, altre le acquisiremo per la prima volta. 
Utilissimo ai genitori, nonni, insegnanti, educatori e tutti coloro che stanno a contatto con i bambini.

I nostri bambini. Come proteggerli, come soccorrerli

Proteggiamo i bambini dai pericoli domestici

Attenzione ai pericoli domestici!

Durante le vacanze si sta più spesso tra le mura di casa e aumenta così il rischio di incidenti domestici. È molto importante prestare attenzione ai pericoli e prendere le dovute precauzioni.
Illustrazione di Maria Mantovani

Anche le tende possono essere pericolose

Sembrerà strano ma anche le tende sono insidiose. È importante prestare molta attenzione ai tendoni, i bambini possono usarli a mo' di mantello, per travestirsi, mascherarsi, avviluppandosi all'interno e rischiando di rimane intrappolati o peggio strozzati. Purtroppo in qualche caso è successo.
Per questo sono preferibili le tendine ai vetri piuttosto che i grossi tendoni e, se questi sono irrinunciabili, bisogna fare molta attenzione che i bambini non li usino per giocare.

Illustrazione di Emanuela Carletti

La casa è spesso luogo di pericoli

La casa, il nostro nido, un luogo che riteniamo sicuro e al riparo dai pericoli, molto spesso non lo è.
Questo accade per leggerezza, scarsa informazione, distrazione... e a farne le spese sono sovente i bambini.

Sia su Vivacemente (giornalino 0-6 anni) che su VivacementeDue (giornalino 7-11 anni) abbiamo spesso dedicato alcune pagine per cercare di sensibilizzare i genitori su questa tematica. In questo blog riprendo alcune pagine dell'argomento perché ritengo importante che l'attenzione non cali affinché gli incidenti domestici smettano di verificarsi.
Il locale più a rischio della casa è la cucina. Gli incidenti si verificano più frequentemente alle ore dei pasti. 
Spesso le pentole sul fuoco, colme di liquidi bollenti, vengono lasciate incustodite proprio sul fornello verso il centro della stanza. Meglio invece posizionarle sul fornello accanto alla parete della cucina e, in ogni caso, quando una pentola è sul fuoco la presenza dell'adulto deve essere costante.

I bambini e i pericoli domestici. Attenzione!

Aiutiamo i bambini a comprendere quali possono essere i pericoli domestici e soprattutto stiamo molto attenti anche noi adulti. Anche laddove ci pare che un pericolo non esista, un bambino può inventarsi un gioco bizzarro.

Illustrazioni di Pucci Violi

mercoledì 25 ottobre 2017

Quando accompagniamo i bambini a fare il prelievo del sangue

Quando accompagniamo un bimbo a fare il prelievo del sangue è importante essere sinceri e spiegargli che cosa gli faranno.
Dire andiamo al parco o in ludeteca ed entrare poi in un laboratorio analisi o in un ospedale, gli farà perdere la fiducia in noi. Quindi evitiamo bugie.
Spieghiamo che per controllare il suo stato di salute è utile, ogni tanto, effettuare un piccolo prelievo di sangue che è quasi indolore. Potrà sentire solo come il pizzico di una zanzara, con la differenza che il pizzico del prelievo di sangue dopo non prude, invece quello della zanzara sì e alla lunga è molto più fastidioso. 
Promettiamo al nostro bambino qualcosa di piacevole che faremo subito dopo il prelievo: una colazione di suo gusto, e magari l'acquisto di un giornalino o libro da leggere poi insieme.
In questo modo riusciremo a contenere le emozioni negative come l'ansia e la paura di qualcosa di non chiaro e temibile.

lunedì 23 ottobre 2017

Fumetti per bambini della scuola primaria

Continuano le avventure della famiglia Cioffi con le fobie di Rudy Cioffi in cucina.
Ricordiamo che la paura è un emozione nei confronti di qualcosa di preciso.
L'ansia è un emozione nei confronti di qualcosa di indefinito e più astratto (si può assimilare con una forma di angoscia di cui non si riesce a stabilire con esattezza la causa).
La fobia è un timore esagerato per qualcosa che nella realtà non è così pericoloso (per esempio c'è chi ha la fobia dei piccioni o dei ragni).


domenica 22 ottobre 2017

Cruciverba sillabico illustrato per bambini


Cruciverba dei contrari, per bambini della scuola primaria

Ecco un divertente cruciverba per bambini, per acquisire dimestichezza con i contrari.

Cruciverba dei sinonimi, per bambini della scuola primaria

Scheda didattica per lavorare con i sinonimi

Rebus per bambini della scuola primaria

Rebus per bambini della scuola primaria

Rebus divertenti e colorati

lunedì 16 ottobre 2017

Perché si sbadiglia?

Non si sbadiglia per disinteresse, ma per contrastare la fatica o la fame... oppure perché c'è qualcuno che sbadiglia accanto a noi...

Illustrazione di Lucrezia Giarratana

sabato 14 ottobre 2017

La ruota delle stagioni e dei mesi

Questa allegra ruota è utile per imparare i nomi delle stagioni e dei mesi e per capire come si avvicendano nel corso dell'anno solare.
Si può stampare, incollare su un cartoncino e ritagliare.

giovedì 12 ottobre 2017

Cambiamenti climatici e agricoltura: il futuro che ci attende

Appuntamento sabato 28 ottobre 2017 con l'ottava edizione di MeteoLab.
Questo incontro di carattere scientifico è dedicato alla Meteorologia e Climatologia delle Alpi ed è organizzato dall'Associazione Forte di Bard in collaborazione con la Società Meteorologica Italiana e l'Equipe Arc-en-Ciel.
Studiosi e appassionati si confronteranno quest'anno sul tema:
Cambiamenti climatici e Agricoltura: quale futuro?

COME PARTECIPARE
Partecipazione gratuita con iscrizione obbligatoria sino ad esaurimento posti
Info e prenotazioni
Tel. +39 0125. 833816
eventi@fortedibard.it

Visita il sito del Forte di Bard


La successione di Fibonacci spiegata ai bambini

La successione di Fibonacci è una successione di numeri interi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti.
Tale successione prende il nome da Leonardo Pisano, un grandissimo matematico conosciuto come Fibonacci.
I primi due termini della successione sono 0 e 1.
Si procede sommando:
0+1= 1   1+1=2   1+2=3   2+3=5   3+5=8   5+8=13  e così via...
Pertanto, i primi termini della successione risultano:
0   1   1   2   3   5   8   13   21   34   55   89



Esiste una relazione tra successione di Fibonacci e proporzione aurea nel senso che, dividendo un numero di Fibonacci per quello precedente, si ottiene un numero che si avvicina molto alla sezione aurea (detta anche proporzione aurea o proporzione divina).
Leggi anche la scheda sulla proporzione aurea

Il ciclo idrologico spiegato ai bambini della scuola primaria

Il ciclo idrologico detto più semplicemente ciclo dell'acqua è un ciclo che si ripete grazie all'azione del Sole (agisce da motore propulsivo) che fa passare continuamente l'acqua da uno stato ad un altro:
– solido (ghiacciai)
– liquido (mari, fiumi, torrenti, laghi)
– gassoso (nubi).
Sotto l'azione del sole l'acqua evapora e sale nell'atmosfera. A causa delle correnti darà poi origine alle precipitazioni (pioggia, neve, grandine...).
Quando precipita nei fiumi, poi raggiunge i mari e gli oceani.
Quando precipita sul terreno viene assorbita da esso.
Quando si posa sulle vette si ghiaccia e forma i ghiacciai che costituiscono una preziosa riserva d'acqua.
L'inquinamento e il surriscaldamento della Terra sono fenomeni che vanno a incidere negativamente sul naturale ciclo dell'acqua che può venire compromesso. Per esempio quando i ghiaccia si sciolgono troppo in fretta, in seguito ai rialzi delle temperature fuori stagione.
Illustrazione di Chiara Gobbo

martedì 10 ottobre 2017

Come crescere bambini felici

La Danimarca risulta il Paese in cui si vive più felici fra quelli delle Nazioni Unite (alla quale aderiscono 193 Stati del mondo). Questo è stato evidenziato dai sondaggi della OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Per questo motivo si sono accessi i riflettori per comprendere i meccanismi che conducono i Danesi a vivere gioiosamente la vita. Alla base di tutto c'è la famiglia, i valori dell'attaccamento e della condivisione.
Secondo le osservazioni e gli studi condotti per oltre dieci anni da Jessica Alexander (giornalista americana sposata con un danese) e Iben Sandahl (psicologa) crescere bambini felici, che un giorno saranno adulti felici e a loro volta portatori di gioia, si può. Ce lo spiegano nel libro "Il metodo danese per crescere bambini felici", una guida pratica per evitare errori che possono generare ansia e stress, con suggerimenti per conseguire soddisfazioni e gratificazioni attraverso l'empatia, maturando un buon rapporto figli/genitori.

Ecco alcuni consigli.

1. Alimentate il contatto con la natura trascorrendo, per quanto possibile, ore all'aria aperta alla scoperta del mondo circostante.
Ora, con le misure contenitive per contrasto al coronavirus, si consiglia di sfogliare e leggere libri sulla natura: i bambini amano i libri illustrati e la narrazione. Tutti i consigli successivi troveranno ancora più possibilità per essere applicati in questi momenti di sospensione in cui il tempo si dilata.

2. Lasciate spazio alla creatività e all'immaginazione, attraverso il gioco creativo.

3. Favorite il gioco libero, anche da soli. In questo modo si rielaborano le esperienze e i conflitti. Attraverso i giochi di immedesimazione, usando voci diverse in ruoli diversi, i bambini sono in grado di riprodurre le situazioni circostanti e questo per loro è terapeutico.

4. Trascorrete tempo con loro, raccontando di quando eravate piccoli voi, mettendo in luce analogie e contrasti tra due generazioni.

5. Parlate loro di emozioni e insegnate l'empatia. Spiegate che cosa si prova e perché, dando un senso alle loro sensazioni di irrequietezza e rabbia quando esse si verificano. Non colpevolizzateli anche quando sbagliano in modo che in seguito non tendano a mentire per paura di giudizi o punizioni. 

6. Praticate lo spirito di squadra. Cercate molti momenti per fare delle attività insieme come leggere, suonare o ascoltare musica, ma anche cucinare, sparecchiare, riordinare. Strutturando il senso di appartenenza e condivisione ne guadagnerà anche il benessere in famiglia.

Mappe concettuali e mappe mentali, ecco la differenza

È importante capire la differenza tra mappe concettuali e mappe mentali.

Le mappe concettuali sono state messe a punto dall'accademico statunitense Joseph Novak (1932). È stato un illustre professore di Didattica, la sua ricerca si è focalizzata sui processi di apprendimento e la rappresentazione della conoscenza attraverso l'utilizzo di nuovi strumenti educativi.

Le mappe mentali sono state elaborate dallo psicologo inglese Tony Buzan (1942) noto per essere l'autore di molti manuali su tecniche di apprendimento, memorizzazione e lettura veloce, che hanno poi riscontrato una larga diffusione. 

Già a un primo colpo d'occhio le mappe mentali appaiono diverse dalle mappe concettuali.
Le mappe concettuali sono più ordinate, precise, organiche, schematiche. Presentano una struttura reticolare. Solitamente (ma non necessariamente) iniziano dall'alto e procedono verso il basso in maniera gerarchica.
Le mappe mentali appaiono meno rigide, solitamente iniziano dal centro e si estendono verso l'esterno con molte diramazioni.  Sono molto allegre e variopinte, per questo sono molto adatte per i bambini e ragazzi (utilissime anche per bambini con BSE e DSA).

Una volta gettata la prima stesura, le mappe mentali si possono arricchire con più facilità con nuovi spunti che le rendono accattivanti e dinamiche. Fluiscono liberamente come il pensiero divergente. È molto utile giocare sul colore e sull'infografica aggiungendo icone e scritte particolari come anche i calligrammi.

Di seguito sono riportati due esempi.
La prima è una mappa concettuale.
La seconda è una mappa mentale la cui fonte è: circles of innovation.


Per ulteriori approfondimenti sulle mappe per l'apprendimento, vi invito a visitare il Blog di Umberto Santucci dove troverete utili spunti e riflessioni:
 http://www.umbertosantucci.it/category/gestione-a-vista/mappe-mentali/

sabato 7 ottobre 2017

Aiutare i bambini a coltivare la felicità

La felicità è qualcosa che va coltivata valorizzando gli eventi piacevoli e gli aspetti positivi di ogni situazione, maturando nel contempo uno spirito equilibrato e armonioso in grado di incassare i momenti difficili – inevitabili nella vita di ognuno – per strutturare la resilienza (capacità di resistere alle difficoltà).
Se siamo avviliti per qualche motivo cerchiamo di ridimensionare il nostro dispiacere in un certo intervallo di tempo e di spazio.

giovedì 5 ottobre 2017

Consigli per crescere bambini felici, a casa e a scuola

Ecco una scheda illustrata nella quale sono riassunti i principali consigli per crescere bambini felici.
Gli ingredienti fondamentali sono il buon senso, la semplicità, la pazienza e l'amore (anche se quest'ultimo sembra quasi superfluo nominarlo).
Illustrazioni di Pucci Violi

lunedì 2 ottobre 2017

Ti voglio bene amico albero

Guidare i bambini a risvegliare l'amore per la natura rappresenta oltre che un aspetto educativo anche un aspetto di promozione per la salute.
Infatti, il contatto con la natura aiuta a vivere meglio, ristabilendo l'equilibrio psico-fisico e sperimentando emozioni gioiose che alimentano la serenità.
Sono in molti a sostenere la validità terapeutica di abbracciare gli alberi.

Scambi di informazioni tra le cellule del nostro corpo

Quando le cellule sane danno a se stesse, al proprio interno, normali messaggi proliferativi (mi serve quella proteina, abbassa questo, alza quest'altro), in realtà attuano esattamente trasporti di massa dal punto di vista molecolare. I loro messaggi non sono telefonate, sono molecole che vanno da un punto all'altro e quando arrivano a destinazione si attaccano a qualcosa, un gene o un enzima, e gli dicono accenditi oppure fai questa determinata cosa. 
Io credo che quando si ha il cancro, questo trasporto delle informazioni avvenga in maniera sregolata, che il "sistema postale" all'interno della cellula non sia più lo stesso e certi messaggi vengano amplificati: qualche volta chissà perché il postino anziché portare una lettera ne fa diecimila copie e le distribuisce in giro. Altre volte, invece, non porta più la lettera e la fa a pezzi. Oppure sceglie di recapitare una certa lettera e ne rifiuta un'altra, creando il caos, destabilizzando l'intelligenza centrale della cellula. Questo scombussolamento complessivo noi lo chiamiamo cancro.
In condizioni normali le cellule sono perfettamente capaci di vedere se stanno bene o se stanno dando i numeri, cioè se cominciano a fare cose in forma patologica. Dispongono cioè di veri e propri controllori interni e quando si rendono conto che stano diventando pericolose per le cellule vicine, si suicidano. Questa è la cosiddetta apoptosi cellulare: la morte programmata. Tutte le cellule sanno che devono morire dopo un certo numero di cicli riproduttivi.
(...)
Il cancro fa parte della nostra vita, tutti noi abbiamo il cancro, centinaia, forse migliaia di volte, nel corso della nostra esistenza. Se mi guardassi dentro, adesso, potrei avere anche cento cancri. Grazie al cielo, però, il sistema immunologico è generalmente capace di trovarli, fermarli, ucciderli. Succede in continuazione.

Tratto dal libro "Il male curabile" di Michele Cucuzza.
La sfida di Mauro Ferrari contro il cancro

Il male curabile: La sfida di Mauro Ferrari, il matematico italiano che sta rivoluzionando la lotta ai tumori

domenica 1 ottobre 2017

La vera relazione tra ottimismo e felicità

«È il raggiungimento delle mete, dovuto a un impegno tenace e intelligente, che determina una visione ottimistica e fiduciosa, e non viceversa.»
«Teoricamente, due persone possono incontrare, nel corso della loro esistenza, la stessa quantità di felicità e infelicità. Ma è proprio il diverso modo di spiegare le cose che farà sì che solo una delle due si porrà il problema dei suoi fallimenti. L'altra, invece, si concentrerà sui suoi successi.»
Paolo Legrenzi

La felicità - Gli ostacoli alla felicità sono nella nostra mente, non nel mondo
Insegnare il potere del pensiero positivo per rendere felice la gente è un concetto alla base di molte guide americane tra cui quelle di un certo Norman Vincent Peale che ha scritto più di venti pubblicazioni su questa materia, vendendo milioni di copie. Anche diverse sette riescono ad avere molti seguaci promettendo il raggiungimento dei sogni e della felicità, utilizzando semplici ricette basate sul potere di attrazione dei nostri pensieri.

Secondo lo studioso Robin Dawes, uno dei critici di Seligman, un ottimismo eccessivo e forzato può diventare illusione su se stessi e sul mondo. 
Secondo Dawes l'ottimismo conduce alla felicità soltanto quando una visione positiva del futuro sia accompagnata da un tenace confronto e scontro con il mondo.
Questa riflessione contiene il concetto di consapevolezza in merito alle difficoltà della vita che non possono essere negate, ma che ci fortificano. E soltanto quando avremo dimostrato, soprattutto a noi stessi, che siamo stati in grado di superarle avremo conseguito la felicità. E questa felicità sarà autentica, non gonfiata da una forma di narcisismo (in base alla quale ci convinciamo che valiamo a prescindere dal nostro impegno e attendiamo fiduciosi che i nostri sogni si verificheranno soltanto perché li abbiamo fortemente voluti e pensati).

Grafologia e grafoterapia

La scrittura rivela chi siamo.
La firma chi vorremmo essere.
(Max Pulver)

Desideri scoprire i tratti che identificano gli aspetti del carattere di una persona?
Potrai così comprendere meglio te stesso e gli altri.

Fluidità, velocità, pressione, allunghi inferiori e superiori, occhielli, involuzioni, contorsioni, andamento, orientamento nello spazio...
sono tutti elementi che valutati nella loro globalità offrono molte indicazioni sulla nostra personalità e sul nostro stato d'animo del momento.

Comprendere le peculiarità della nostra scrittura – che rivelano il nostro modo di essere – e rivisitare il modello scrittorio per contenere gli stati ansiosi ritrovando equilibrio e armonia.

Due lezioni per scoprire questo appassionante mondo.
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Educare i bambini alla felicità

A che cosa servirebbe dare un'istruzione ai nostri figli (o allievi), nutrirli in maniera sana, stimolarli a praticare sport... se poi a causa dello stress emotivo o di una loro predisposizione allo sconforto crescono come esseri infelici e ansiosi? Timorosi di non essere mai all'altezza, delusi per quello che non hanno, piuttosto che soddisfatti di quello che hanno?

Educare alle felicità si può ed è un diritto di ogni bambino capire come conseguirla predisponendosi in maniera equilibrata a superare gli ostacoli e ad apprezzare le gioie della vita. 
Non per tutti è innato e naturale predisporsi con animo leggero ad affrontare la giornata.
Ogni bambino, anche quello malinconico, ha diritto ad esternare la propria tristezza e ad essere compreso, trovando altresì il supporto giusto per volgere verso uno spirito più entusiastico.

Educare alla felicità non significa inculcare l'ottimismo a tutti i costi. Significa piuttosto rispettare il temperamento di ogni bambino sostenendolo affinché possa superare eventuali fragilità e spronarlo verso esperienze in grado di appassionarlo (vedi ) per rafforzare in lui le emozioni positive.

Ci sono molti giochi e attività che si possono fare in classe per educare alla felicità (scriverò presto altri post con schede didattiche su questo argomento).
In primis, noi stessi come insegnanti, dobbiamo comprendere (per poterlo trasmettere) come gli eventi positivi sono più apprezzabili se diluiti nel tempo e non concentrati in un solo momento.
Allo stesso modo gli eventi negativi o i sacrifici sono più sopportabili se non giungono tutti insieme, perché il nostro equilibrio psico-fisico è più a rischio quando deve elaborare troppi dispiaceri o fatiche contemporaneamente.

Chiediamo ai bambini:
– È più felice Marco che riceve un premio ogni tre mesi? 
– Oppure è più felice Andrea che riceve quattro premi tutti insieme e poi più niente per tutto l'anno?
Questo per spiegare che le gioie, come i premi, vanno assaporati. Avere tanto subito e poi più nulla porta inevitabilmente a scontrarsi con la delusione e quindi con l'infelicità.
Va notato che la mancanza di infelicità non coincide con la felicità. Infatti, la mancanza di infelicità può anche coincidere con uno stato di passività e apatia. Ben diverso è lo spirito entusiastico e gioioso in grado di modificare la chimica del nostro cervello attraverso la produzione di endorfine.

Voce-terapia per liberare la mente e aumentare l'autostima

Le logoterapie e le tecniche di educazione alla parola e al canto talvolta si sono dimostrate non risolutive. Infatti, non è sempre possibile rimuovere certi impedimenti psicofisici alla corretta emissione del suono vocale mediante esercitazioni circoscritte all’apparato orale e respiratorio.
Da una osservazione casuale, Francesca Romano ha intuito la soluzione teorica alle problematiche legate alla parola e al canto, e ha messo a punto alcune pratiche innovative ed efficaci per utilizzare appieno le potenzialità del corpo, cassa di risonanza della voce umana.

Filastrocca sulla festa di compleanno