venerdì 6 ottobre 2023

Il bonobo è dotato di empatia e spirito di solidarietà

La vita felice dei bonobo


Il bonobo è un primate della famiglia degli ominidi.
Viene chiamato anche scimpanzé pigmeo o scimpanzé nano.  
Oltre che per le ridotte dimensioni, i bonobo si distinguono dagli scimpanzé comuni per il colore nero del muso (tranne le labbra che sono rosa) e per i ciuffi di peli alla sommità della testa.
In età matura possono evidenziare segni di calvizie.
In base agli studi scientifici, si stima che la linea evolutiva dei progenitori di scimpanzé e bonobo si sia separata da quella dei progenitori degli umani circa 5 milioni di anni fa.
Invece, la separazione tra le linee evolutive di bonobo e scimpanzé si ritiene sia avvenuta circa un milione di anni fa. La causa si pensa sia dovuta al fatto che, né gli scimpanzé, né i bonobo, sono in grado di nuotare e l'assetto del corso del fiume Congo ha impedito i contatti avviando un processo di differenziazione.
L'habitat naturale dei bonobo sono le foreste pluviali dell'Africa centrale (Congo) a circa 500 metri sul livello del mare, con clima caldo-umido. Soltanto in rare occasioni i bonobo si addentrano in aree non boschive. 
Si cibano in gran parte di frutta e verdura (molto più degli scimpanzé) ma cercano anche proteine di origine animale.
I bonobo (come gli scimpanzé) si muovono da quadrupedi e usano le nocche delle mani per appoggiarsi al suolo.
Vivono in comunità formate da una cinquantina di elementi (uomini, donne, cuccioli). La loro convivenza è molto pacifica. I bonobo sono dotati di empatia, sono in grado di provare compassione, di mostrare gentilezza e solidarietà. La loro vita è molto ricca di scambi di affettività. Sono gli unici animali che si baciano come noi umani. Secondo alcuni studiosi la loro vita felice è dovuta ai loro atteggiamenti di trasporto affettivo in grado di contenere i livelli di stress e le rivalità.
Alcuni studi sui bonobo, in cattività, hanno mostrato un particolare comportamento che vorrei portare alla vostra attenzione, perché potrebbe essere utile per parlare di lotta al bullismo e di solidarietà verso chi ne è vittima. Tale comportamento viene messo in atto quando c'è un'aggressione verso un membro di un gruppo, da parte di un altro membro. La vittima dell'aggressione viene sostenuta dai membri del suo gruppo con il "contatto affiliativo" (sedersi a stretto contatto, abbracciandosi, accarezzandosi, grattandosi a vicenda). Questa forma di comportamento evoluto ha lo scopo di contenere il disagio della vittima dell'aggressione e inoltre diminuisce le probabilità che si verifichino altre aggressioni nei suoi confronti, in futuro.

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