mercoledì 30 gennaio 2019

Il vestito di Arlecchino


Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.

Gianni Rodari

giovedì 24 gennaio 2019

Giornata della memoria - Se questo è un uomo

Se questo è un uomo è il titolo di un'opera di Primo Levi scritta tra la fine del 1945 e gennaio del 1947. Rappresenta la coinvolgente testimonianza dell'autore sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz.

I seguenti versi fanno da preludio al romanzo di Primo Levi  che, con la sua opera, intende sollecitare i lettori a riflettere sullo sterminio dei lager nazisti.

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

sabato 12 gennaio 2019

Filastrocca sullo sport

Illustrazione di Pucci Violi
Chi in salute vuol restare
tanto moto deve fare.
Inoltre è proprio bello
imparare questo e quello.

Sport di squadra o individuale
è sempre sano ma non uguale.
La squadra è una famiglia
ci si aggrega a meraviglia
e s’impara a rispettare
il mondo intero per amare.

© Vivacemente

Filastrocca dell'alfabeto e dello sport

Illustrazioni di Fulvia Foglizzo

Sport: amico delle bambine e dei bambini

Disegno di Pucci Violi
Lo sport è un elemento fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, tanto da essere stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale.
Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia “Gli Stati riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica [...]”.
Le attività ricreative abbracciano la vasta gamma di azioni svolte per libera scelta, il cui scopo è il piacere e il divertimento: lo sport, le arti creative, ...
Il Gioco include tutte le attività dei bambini che non sono controllate dagli adulti e che non richiedono il rispetto di regole precise.
CSEN dal 1976 si impegna a promuovere una vita sana - fondata sulla salute fisica, mentale e psicologica - dei bambini e degli adolescenti, grazie a sport, svago e attività ricreative.
Lo sport fa bene, e non solo al fisico ...
L’attività fisica regolare apporta innumerevoli benefici sia al corpo che alla mente:
irrobustisce il fisico e ne previene le malattie
sviluppa e aiuta a mantenere sano l’apparato osseo
aiuta a controllare il peso corporeo
prepara i bambini all'apprendimento futuro
migliora il rendimento scolastico
aiuta a controllare vari rischi comportamentali, le abitudini alimentari scorrette, il ricorso alla violenza.
Attraverso lo sport, il divertimento e il gioco i bambini e gli adolescenti imparano alcuni dei valori più importanti della vita, inoltre, l’attività fisica promuove non violenza, tolleranza e
pace.
Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo.
Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche.
Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali indispensabili per una pace duratura. È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo. Sul campo di gioco le differenze culturali e sociali scompaiono.
Mario Picco, Presidente CSEN Torino (ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni)

venerdì 11 gennaio 2019

Il Tangram è un gioco di origine orientale di cui si tramandano le prime notizie a partire dal XVIII secolo, ma che potrebbe avere origini ancora più antiche. 
Anche l’origine del suo nome è discussa. La maggior parte degli studiosi ritiene che questa parola derivi dall’unione tra due termini tan o tang, che significa “cinese” e gram, che invece significa “immagine”.

La leggenda in riferimento alla nascita di questo rompicapo è davvero suggestiva.
“Un monaco offrì in dono a un suo discepolo un quadrato di porcellana e un pennello, per portarlo con sé durante i viaggi e suggerendogli di dipingere sulla porcellana le bellezze che avrebbe incontrato nel suo cammino. Il discepolo, dominato dall'emozione per il dono ricevuto, fece scivolare a terra il quadrato che si ruppe in sette pezzi. Cercando di ricomporlo realizzo, quasi inconsapevolmente, diverse figure curiose. Comprese così che non fosse indispensabile viaggiare per rappresentare le bellezze del mondo, in quanto ci poteva riuscire anche con quei sette pezzi e la sua fantasia.”

Nacque così la definizione di pietre della saggezza: in quei sette frammenti è possibile vedervi il mondo, lavorando con l’immaginazione. Spesso si pensa che per conoscere e che per raggiungere la saggezza sia necessario viaggiare, ma può bastare la nostra mente vivace per farci volare! Il Tangram è anche un modo per scoprire e rappresentare la realtà che ci circonda, per individuare l’essenza matematica presente nel mondo, incastonata in quelle sette “pietre”.

La nostra mente si ingegna (spinta dal vincolo di dover usare ogni volta tutti e sette gli elementi, senza mai sovrapporli) fino a riuscire a creare figure molto particolari e artistiche, che richiamano la spigolosità, l'essenzialità e l'eleganza degli origami. La componente artistica del Tangram  accresce l’interesse verso questo rompicapo, che si rivela molto più intrigante di quello che può apparire in prima battuta.

Tangram antico rompicapo cinese

I cinesi lo chiamano anche "Ch'i ch'iao t'u" che significa: rompicapo intelligente di sette pezzi.
La parola Tangram nasce come combinazione della parola "tang" o "tan" (cinese) con la parola "gram" (immagine).
Quasi tutti gli studiosi concordano nel collocare le origini di questo gioco agli inizi dell'Ottocento.
Tuttavia, anche se non si è trovato alcun libro sul Tangram anteriore all'Ottocento, non si può escludere che sia nato precedentemente e che poi, nell'Ottocento, un rinnovato interesse abbia portato alla pubblicazione di libri su un argomento fino allora tramandato oralmente.
Ben presto il rompicapo si diffuse anche in Occidente.
Uno dei primi testi in inglese su questo argomento, The fashionable chinese puzzle, era di Lewis Carroll (il celebre autore di Alice nel paese delle meraviglie) e fu pubblicato a New York nel 1817.

Questa è la versione originale ottenuta dalla scomposizione di un quadrato in 7 pezzi.
In seguito sono nate altre versioni che scompongono il quadrato in un numero differente di pezzi. Poi ci sono altre versioni ancora in cui la figura di partenza non è un quadrato.

Per ottenere le varie figure si devono utilizzare ogni volta tutti i pezzi del gioco.
Qui sotto riportiamo alcuni esempi realizzati con il Tangram originale a 7 pezzi.



mercoledì 9 gennaio 2019

Mens sana in corpore sano. Che cosa significa?



La celebre locuzione latina Mens sana in corpore sano è di Giovenale. L'intenzione del poeta è quella di sottolineare il fatto che l'essere umano, anziché essere attratto da valore superficiali (come denaro, prestigio e fama) dovrebbe preoccuparsi soltanto di avere un'anima sana e un corpo sano; queste sono le cose veramente importanti. 
Secondo Giovenale, solamente il saggio si rende conto che tutto il resto è effimero e spesso dannoso. 
Quindi è importante soffermarsi sull'armonia che giunge dalla salute unitaria di mente-corpo.
Il significato autentico e profondo di questa locuzione, nel tempo, è stato semplificato e banalizzato conferendogli un contenuto molto più superficiale: una mente sana abita in un corpo sano.

lunedì 7 gennaio 2019

Giocare con le carte delle emozioni

Carte da ritagliare per giocare con creatività

Aggiungo alle 20 carte precedenti altre 10 carte per poter ampliare la scelta e offrire nuovi spunti per inventare storie sempre più originali e per migliorare il gioco delle categorie.

Carte da gioco da ritagliare

Ecco 20 carte illustrate da ritagliare.
Si possono usare per inventare storie da drammatizzare insieme ai bambini.
Ognuno prende tre carte dal mazzo e inventa una storia utilizzando i personaggi e i luoghi che ha scelto.

Un altro modo per utilizzare le carte è quello del gioco delle categorie.
Dopo che sono state disposte sul tavolo tutte le carte, in maniera che siano tutte visibili, si chiede al bambino di prenderne solo alcune, scegliendole sulla base di diversi criteri:
- carte quadrate
- carte rettangolari
- carte in bianco e nero
- carte a colori
- carte che riproducono animali
- carte che riproducono esseri umani
- carte che riproducono personaggi o cose che appartengono a un mondo fantastico (non reale)
- carte che riproducono immagini del mondo reale
- carte che trasmettono allegria.