Ne sono state identificate 10, raggruppabili in 3 aree:
emotive, relazionali, cognitive.
Ecco un mandala per schematizzare in maniera efficace le Life Skills.
Blog per stimolare la creatività e approfondire la conoscenza in modo gioioso e coinvolgente. Dopo molti anni di editoria cartacea - con i giornalini Vivacemente diffusi a Torino dal lontano 2002 - ho voluto creare un raccoglitore virtuale per l'insegnamento vivace ( VivacePedia ) con migliaia di schede didattiche utili ai genitori e insegnanti di Scuola d'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1°grado.
Quali sono le attività più piacevoli e gratificanti per l’essere umano?
Proviamo a rispondere escludendo le attività legate alle esigenze fisiologiche che rappresentano i bisogni primari (quelli si trovano alla base della piramide ideata dallo psicologo Abraham Maslow).
Quindi escludiamo il piacere di fare una bella dormita quando abbiamo sonno, o una bella mangiata quando abbiamo ha fame.
Secondo gli studi di psicologia evolutiva (Jean Piaget), fin da quando si è bambini il gioco più bello e gratificante è quello di realizzare qualcosa.
Pensiamo ai giochi legati alle costruzioni, in particolare quelli dove si è liberi di creare. L’attività di costruire, in maniera libera seguendo la propria inventiva, soddisfa il bisogno di spontaneità, legato alla auto-realizzazione che sta al vertice della piramide di Maslow.
Crescendo, il piacere si lega anche alla possibilità di risolvere un enigma, di superare un ostacolo o di svelare un mistero.
Infatti, bambini e adulti sono attratti da storie in cui il protagonista affronta un problema, combatte e supera una situazione difficile, o comprende qualcosa che lo stava tormentando, per esempio svela un imbroglio... Questo migliora il senso di autoefficacia (così come ci spiega Albert Bandura), contribuisce a rafforzare le life skills e l’autostima.
È importante guidare figli e allievi verso attività utili, che non servano semplicemente a riempire il tempo, ma che infondano una gratificazione profonda e che possano contribuire ad un’autentica maturazione sviluppando altresì buone capacità di problem solving.
Il temperamento riguarda la componente biologica innata, legata a fattori genetici.
Il carattere, invece, riguarda l'insieme dei comportamenti appresi ed è quindi legato all'ambiente in cui l'individuo cresce e si sviluppa venendo influenzato dal contesto che determina in lui mdificazioni legate anche al suo temperamento di base. Ogni circostanza infatti può influire in maniera differente in relazione al substrato di partenza.
La personalità, infine, riguarda le peculiarità dell'individuo che si vengono a strutturare alla fine dell'adolescenza in base al temperamento e al carattere.
La personalità può essere definita come l'insieme delle caratteristiche dell'individuo che sono responsabili di modelli coerenti di pensare, sentire e comportarsi e che pertanto assicurano unità, coerenza, continuità e progettualità alle relazioni dell'individuo col mondo.
Ecco un'altra scheda per lavorare attraverso gli EAS (Episodi di Apprendimento Situato).
In questo caso, il tema da affrontare è la diversità.
Si sceglie di introdurre il concetto partendo da uno scritto di Luigi Pirandello. Lo stimolo è offerto da questa scheda illustrata (fase anticipatoria) nella quale si narra un episodio della vita di Vitangelo Moscarda, un antieroe, vulnerabile e incapace di accettare i difetti.
La prima domanda sulla quale far riflettere i bambini può essere quella indicata in basso sulla scheda, all'interno delle riquadro rosso (fase operatoria) .
Ovviamente si possono poi introdurre altre domande-stimolo sulle quali discutere e interagire al fine di confrontarsi sui differenti punti di vista, all'interno della gruppo classe, per arrivare a elaborare concetti profondi sul tema della diversità e divenire consapevoli della propria unicità (fase ristrutturativa).
Per fare un esempio pratico in merito ad un Episodio di Apprendimento Situato, supponiamo di aver deciso di tenere una lezione sulle emozioni. Lo stimolo (fase anticipatoria) può essere offerto da un'immagine significativa, ovvero una mappa che rappresenti, in maniera semplice e diverntente, le emozioni primarie (dolore, gioia, interesse, paura, rabbia, disgusto, sorpresa) e alcune emzioni secondarie.
La consegna di lavoro (fase operatoria) potrebbe essere quella di rispondere alle seguenti domande:
- tra le emozioni indicate qual è l'emozione che provi più frequentemente?
- qual è quella che ti crea più disagio?
- quando una persona accanto a te prova un'emozione, la percepisci anche tu di riflesso?
Dalle risposte a queste ed altre domande, potranno nascere interessanti riflessioni e confronti tra i diversi stati d'animo di ognuno.
Dall'argomento emozioni, si potrà arrivare a parlare di empatia, di solidarietà e molto altro (fase ristrutturativa).
Un EAS (episodio di apprendimento situato) rappresenta una porzione didattica, ovvero l’unità minima di cui consta l’agire didattico dell’insegnamento in contesto”.
La modalità informale di fruizione e accesso alle conoscenze è tipicamente per microlearning: si cercano informazioni, le si mettono a confronto, si originano delle domande che fanno proseguire verso altre ricerche per arrivare poi a una sintesi.
La struttura di un EAS si sviluppa in 3 momenti.
1. Il momento anticipatorio che è costituito da una situazione stimolo (un video, un’immagine, un documento, una testimonianza) e di una consegna che viene assegnata in classe.
2. Il momento operatorio che consta di una microattività di produzione. Si tratta del “cuore” dell’EAS e consiste nella richiesta di lavorare in merito a una situazione-stimolo attraverso la produzione di un contenuto.
3. Il momento ristrutturativo che consiste nel debriefing riguardo a quanto accaduto/realizzato nei due momenti precedenti, ovvero nel ritornare sui processi attivati e sui concetti fatti emergere per sottoporli a riflessione, far arrivare la classe alla consapevolezza di quanto emerso e fissare gli aspetti importanti, cioè quelli che meritano di essere ricordati. (Rivoltella, Edizioni La Scuola 2013, pag. 53).
Questo ritmo a tre, potrebbe essere sintetizzato in “comprendi, agisci, rifletti” o anche “smonta, rimonta, condividi”. Quindi vi è un momento anticipatorio nel quale si entra in contatto con le informazioni e in maniera critica si giunge all'appropriazione (comprendi).
Segue un secondo momento in cui le informazioni servono a sostenere una produzione (agisci, rimonta). Infine, occorre che quanto elaborato sia sottoposto a verifica metacognitiva (rifletti, condividi) attraverso la condivisione.
L’unità con EAS, che costituisce un'alternativa alla tradizionale lezione frontale, si compone di 3 momenti:
A. preparatorio (detto anche anticipatorio)
B. operatorio
C. ristrutturativo
L’EAS si sviluppa a partire da un’accurata progettazione del docente e propone agli studenti esperienze di apprendimento situato e significativo, generando un’appropriazione personale dei contenuti.
Riferimenti pedagogici: la metodogia EAS ha come riferimento principale la “scuola del fare” di Freinet (con la sua “lezione a posteriori”). Inoltre, i riferimenti sono riconducibili a Maria Montessori, Dewey, Bruner, Gardner, Don Milani.
Il modello EAS si inserisce in quel filone di analasi della didattica nei suoi aspetti "micro", quella che si occupa della progettazione della singola lezione o di una serie contenuta di lezioni, in funzione dello sviluppo delle competenze disciplinari o interdisciplinari.
Il Prof. Rivoltella, ideatore di questo modello, ha definito le tappe sottese all'apprendimento autoregolato secondo il seguente schema operativo.
1. Individuare un tema di ricerca.
2. Trovare informazioni pertinenti, selezionarle, farne sintesi.
3. Organizzare le informazioni ai fini della loro esposizione.
4. Esporre il proprio lavoro, ponendo l'accento sulle parti più significative.
5. Suscitare domande e sostenere una discussione argomentando le proprie riflessioni e controargomentando le osservazioni altrui.
6. Imparare a riconoscere le parti poco chiare in merito alla trattazione dell'argomento e provare all'interno del gruppo a raggiungere una buona comprensione.