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venerdì 12 gennaio 2024

27 gennaio, Giornata della Memoria

Il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria.
Questa data è stata scelta perché proprio il 27 gennaio vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz.

Con la giornata della Memoria, per riflettere e non dimenticare, si vuole ricordare l'Olocausto, cioè lo sterminio ad opera dei nazisti di 6 milioni di ebrei, che avvenne in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu un genocidio che coinvolse, non solo gli ebrei, ma anche rom, omosessuali, testimoni di Geova, popolazioni slave, fino ad annientare 14 milioni di persone.
È giusto non dimenticare chi ha perso la vita ad opera di questa disumana follia, è giusto riflettere perché queste cose non accadano più, è giusto che se ne parli anche ai bambini, evitando espressioni troppo crude ma presentando comunque la realtà per quello che è stata. È opportuno omettere la narrazione della malvagità più efferata, ritengo sia meglio soffermarsi su episodi che sappiano racchiudere anche sentimenti di tenerezza, desiderio di rinascita, pace ed equità sociale.

Sulla base di questo ho scelto di riportare lo stralcio di un racconto che si presta ad essere letto in classe insieme ai ragazzi.
Il racconto si intitola IL CANE e fa parte di una raccolta pubblicata nel libro L'AMORE INVISIBILE di Eric-Emmanuel Schmitt, Ed. e/o.
Narra la storia di un ragazzo rimasto orfano in quanto tutta la sua famiglia ebrea era stata sterminata. Lui messo in salvo dalla sorella, fu deportato in un campo di concentramento, ad Auschwitz. Dopo anni di sofferenze, freddo e fame, il 27 gennaio, appena liberato non ha quasi più la forza di stare in piedi, né la voglia di tornare a vivere. Lo salverà l'amicizia e l'amore per un cane incontrato nei campi di sterminio. Con lui dividerà il cibo, affronterà il freddo e ritroverà la gioia di vivere grazie al legame affettivo instauratosi tra i due.

Stralcio tratto dal racconto IL CANE. 
Una storia su come un'amicizia può salvare la vita. Ambientata ad Auschwitz.

Stava per giungere il giorno in cui avremmo lasciato il campo: 27 gennaio 1945.

A mezzanotte, rifocillato, camminai lungo la recinzione alla ricerca del cane...
Gli avevo messo da parte un pezzo di pasticcio e non vedevo l'ora di vederlo mangiare.
Però non lo trovai. Per quanto canticchiassi e parlassi per fargli riconoscere la mia voce, non spuntò mai.
Provai una profonda tristezza. Scoppiai in lacrime. Era assurdo, lo so, mettersi a piangere la sera in cui mi venivano restituite la vita e la libertà. 
Eppure mi commuovevo per un cane randagio che conoscevo da neanche una settimana, proprio io che alla scomparsa dei miei genitori avevo solo stretto i denti.
L'indomani feci parte del gruppo che lasciava il campo.
Di nuovo camminammo per ore nella pianura imbiancata. Niente era cambiato. Continuavano le marce forzate che avevamo già subito... Alcuni crollavano a terra, come prima...
A un certo punto, a sinistra della fila, sentii abbaiare.
Il cane si avvicinava correndo.
Mi chinai e allargai le braccia. Lui mi si gettò addosso e cominciò a leccarmi la faccia. Mi stupiva la sua lingua, mi grattava parecchio, ma lasciai che mi imbrattasse di saliva. Quel cane che mi baciava con amore era la fidanzata che non mi aspettava, la famiglia che non avevo più, l'unico essere che si fosse dato la pena di cercarmi.
Proseguendo il loro cammino nella neve, i prigionieri ci superarono. Io e il cane continuavamo a ridere e a rotolarci, ebbri di gioia, felici di esserci ritrovati.
Mi alzai quando la fine della colonna scomparve dalla mia vista.
”Dai cane, dobbiamo metterci alle loro costole o saremo perduti".
Annuì con la bocca aperta e la lingua che gli sballottolava da sinistra a destra, e corse al mio fianco per raggiungere il gruppo. Da dove ci veniva quell'energia?
Quella sera passammo la nostra prima notte insieme. Da allora, più nessun evento ci allontanò...
nella scuola in cui facemmo tappa con il cane rannicchiato contro di me, soffrii il freddo meno dei miei compagni. In più accarezzandogli il cranio setoso riscoprivo il contato, la tenerezza, il volume di una presenza. Ero beato. Da quanto tempo non toccavo volontariamente un corpo caldo? In un attimo ebbi la sensazione che il mio esilio fosse finito: con il mio cane, sarei stato ovunque al centro del mondo.
A mezzanotte, mentre i marciatori russavano e la luna si posizionava dietro i vetri appannati, guardai il mio compare che, satollo, le orecchie schiacciate sulla testa, aveva abbandonato il suo atteggiamento da sentinella, e lo battezzai.
"Ti chiamerò Argo. Era il nome del cane di Ulisse".
Argo approvò, più per cortesia che per convinzione.
Il ritorno fu lento...
 
Dopo la lettura e il commento del racconto, disegnare il cane in maniera schematica e poi contestualizzarlo all'interno di una illustrazione che sia rappresentativa della storia.

giovedì 27 gennaio 2022

Che differenza c'è tra i termini Olocausto e Shoah?

Il Giorno della Memoria è stato così designato dalla risoluzione dell'Assemblea Generale dell’ONU n. 60/7 nel giorno 1 novembre 2005.

Il Giorno della Memoria celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 per opera delle truppe sovietiche dell’Armata Rossa. Il 27 gennaio è così divenuto il ”Giorno della Memoria” ed è dedicato a riflettere ricordando “ciò che fu” e che “mai più” dovrà accadere.

Con il termine Olocausto si vuole indicare lo sterminio degli ebrei d’Europa.

martedì 14 gennaio 2020

Dal diario di Anna Frank

Propongo, in relazione alla Giornata della Memoria (27 gennaio), due pagine tratte dal testo Pista di Lavoro, corso di letture e formazione linguistica per la scuola primaria, di cui ho curato la realizzazione.
Pista di Lavoro, Ines Pianca, Ed. La Scuola
Pista di Lavoro, Ines Pianca, Ed. La Scuola

giovedì 24 gennaio 2019

Giornata della memoria - Se questo è un uomo

Se questo è un uomo è il titolo di un'opera di Primo Levi scritta tra la fine del 1945 e gennaio del 1947. Rappresenta la coinvolgente testimonianza dell'autore sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz.

I seguenti versi fanno da preludio al romanzo di Primo Levi  che, con la sua opera, intende sollecitare i lettori a riflettere sullo sterminio dei lager nazisti.

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

giovedì 25 gennaio 2018

Come spiegare ai bambini il significato della Giornata della Memoria

Per spiegare ai bambini il significato della Giornata della Memoria, propongo di iniziare con la lettura di un brano, dopo il quale verranno spontanee domande e approfondimenti.
Il brano che ho selezionato per voi, e che trovate in questo blog, è tratto dal racconto IL CANE di Eric Emmanuel Schmitt.
Questa storia è ambientata ad Auschwitz, proprio il giorno 27 gennaio, giornata scelta per commemorare l'Olocausto (meglio definirlo Shoah).
Il 27 gennaio del 1945 vennero chiusi i cancelli del campo di concentramento ad Auschwitz e i sopravvissuti, ormai liberi, senza forze, senza cibo e abbandonati a loro stessi, iniziarono il loro cammino verso una nuova vita...

Secondo il parere dei pedagogisti è bene non presentare ai bambini scene cruente e troppo impressionanti, ma in virtù della loro età e sensibilità, è meglio essere cauti seppur sempre sinceri.

Nel brano che ho scelto viene presentato il quadro di quel fatidico giorno, scenari desolanti, ma all'orizzonte appare anche la speranza e la voglia di ricominciare, illuminata dalla tenera storia di affetto tra un cane e un superstite che fanno amicizia e affrontano insieme freddo e fame...

giovedì 22 gennaio 2015

27 gennaio per non dimenticare

appuntamenti per non dimenticare
a Torino presso il Museo dell'ex carcere Le Nuove
via Paolo Borsellino 3 (TO)