Illustrazione di Emanuela Carletti |
Blog per stimolare la creatività e approfondire la conoscenza in modo gioioso e coinvolgente. Dopo molti anni di editoria cartacea - con i giornalini Vivacemente diffusi a Torino dal lontano 2002 - ho voluto creare un raccoglitore virtuale per l'insegnamento vivace ( VivacePedia ) con migliaia di schede didattiche utili ai genitori e insegnanti di Scuola d'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1°grado.
didattica a distanza
giovedì 30 aprile 2015
mercoledì 29 aprile 2015
Gli insegnamenti di Ippocrate spiegati ai bambini
Ippocrate (Cos, 460 a.C. circa – Larissa, 377 a.C.) è ritenuto il padre della medicina. Tutt'oggi i suoi insegnamenti sono ritenuti validi e molto preziosi.
Cuore all'uncinetto, facile e veloce
Ecco lo schema punti.
Nella rappresentazione grafica il trattino corrisponde a una catenella, l'ovale corrisponde a una maglia alta.
Ecco le fasi di realizzazione.
A. Avviare 5 catenelle da chiudere a cerchio
B. Dentro il cerchio di catenelle lavorare 3 maglie alte separate da 2 catenelle fino a ottenere 4 gruppi di 3 maglie alte ciascuna.
C. Lavorare sempre a gruppi di 3 maglie alte alla volta separate da 2 catenelle in corrispondenza dell'angolo del quadrato e 1 catenella sul lato del quadrato.
D. Ancora un giro con lo stesso criterio del giro precedente.
E. A questo punto su un lato del quadrato realizzare un archetto facendo 6 catenelle dentro le quali lavorerete 12 maglie alte.
F. Eseguire un altro archetto come il precedente (6 catenelle + 12 maglie alte) su un altro lato del quadrato in modo che sia adiacente.
G. Rifinire il tutto con un giro di maglia bassa utile per armonizzare il perimetro del lavoro (nello schema non è rappresentato, ma risulta in foto).
martedì 28 aprile 2015
Verità e non sul cioccolato, benefici e non
Ecco la verità e non sul cioccolato.
È vero che:
• è stimolante: il cioccolato contiene caffeina, ma 10 volte meno del caffè;
• è ricco di minerali: ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio e pochissimo sodio;
• è un antidepressivo: il cacao contiene difenildantonina, una sostanza antidepressiva;
• protegge dalla trombosi: l’acido asteatico, contenuto in grandi percentuali nel burro di cacao pare sia utile a prevenire la formazione di grumi sanguigni;
• protegge dall’invecchiamento: contiene i polifenoli, i più importanti antiossidanti;
• protegge dall’herpes: pare che sia un ottimo alleato anche nella cura dell’herpes;
• aiuta ad affrontare bene l’inverno: il più grosso consumo di cioccolato avviene fra Natale e Pasqua, infatti in inverno il corpo richiede una dose maggiore di magnesio e di calorie.
Non è vero che:
• fa venire i brufoli: non esiste alcun fondamento scientifico; l’acne degli adolescenti è dovuta per lo più a fattori ormonali;
• fa venire la carie: alcuni studi effettuati all’Università di Boston hanno provato che la polvere di cacao combatte l’insorgenza della carie, è lo zucchero che favorisce la carie;
• favorisce il colesterolo: il cioccolato fondente non contiene colesterolo; quello al latte ne contiene 16 mg su 100 g di prodotto, dovuto alla presenza del latte, esattamente come 100 g di yogurt;
• nuoce ai bambini perché provoca problemi digestivi: va comunque offerto ai bambini senza esagerare, sempre di ottima qualità e non prima dei 2-3 anni;
• fa ingrassare: contiene zuccheri e grassi, come altri alimenti, quindi va consumato con moderazione (100 g di extrafondente contengono 542 calorie, 565 per quello al latte).
In conclusione il cioccolato va comunque somministrato con moderazione e non ai bambini troppo piccoli. Meglio evitare i surrogati, come le creme spalmabili, che contengono troppi zuccheri e grassi saturi, preferire il cioccolato di ottima qualità, meglio fondente.
È vero che:
• è stimolante: il cioccolato contiene caffeina, ma 10 volte meno del caffè;
• è ricco di minerali: ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio e pochissimo sodio;
• è un antidepressivo: il cacao contiene difenildantonina, una sostanza antidepressiva;
• protegge dalla trombosi: l’acido asteatico, contenuto in grandi percentuali nel burro di cacao pare sia utile a prevenire la formazione di grumi sanguigni;
• protegge dall’invecchiamento: contiene i polifenoli, i più importanti antiossidanti;
• protegge dall’herpes: pare che sia un ottimo alleato anche nella cura dell’herpes;
• aiuta ad affrontare bene l’inverno: il più grosso consumo di cioccolato avviene fra Natale e Pasqua, infatti in inverno il corpo richiede una dose maggiore di magnesio e di calorie.
Non è vero che:
• fa venire i brufoli: non esiste alcun fondamento scientifico; l’acne degli adolescenti è dovuta per lo più a fattori ormonali;
• fa venire la carie: alcuni studi effettuati all’Università di Boston hanno provato che la polvere di cacao combatte l’insorgenza della carie, è lo zucchero che favorisce la carie;
• favorisce il colesterolo: il cioccolato fondente non contiene colesterolo; quello al latte ne contiene 16 mg su 100 g di prodotto, dovuto alla presenza del latte, esattamente come 100 g di yogurt;
• nuoce ai bambini perché provoca problemi digestivi: va comunque offerto ai bambini senza esagerare, sempre di ottima qualità e non prima dei 2-3 anni;
• fa ingrassare: contiene zuccheri e grassi, come altri alimenti, quindi va consumato con moderazione (100 g di extrafondente contengono 542 calorie, 565 per quello al latte).
In conclusione il cioccolato va comunque somministrato con moderazione e non ai bambini troppo piccoli. Meglio evitare i surrogati, come le creme spalmabili, che contengono troppi zuccheri e grassi saturi, preferire il cioccolato di ottima qualità, meglio fondente.
lunedì 27 aprile 2015
Qual è la differenza tra sensazioni ed emozioni?
Alcune sensazioni sono in relazione ai bisogni primari dell'individuo (come per esempio la fame, la sete, il sonno).
L'equilibrio della persona non viene alterato dalle sensazioni quando possono essere soddisfatte. Se si ha fame si mangia, se si ha freddo ci si copre, se sentiamo un rumore assordante ci tappiamo le orecchie o ci allontaniamo.
L'equilibrio della persona non viene alterato dalle sensazioni quando possono essere soddisfatte. Se si ha fame si mangia, se si ha freddo ci si copre, se sentiamo un rumore assordante ci tappiamo le orecchie o ci allontaniamo.
Invece, le emozioni producono un cambiamento a livello interiore. Si ha la rottura di un equilibrio, con modificazioni a livello interiore in senso positivo o in senso negativo. L'emozione inaspettata di una gioia oppure una delusione che porta dolore o rabbia.
La sensazione agisce sul fronte del corpo.
L'emozione, subito dopo essersi fatta sentire sul fronte del corpo, passa sul fronte della mente.
Per esempio, se provo paura alla visione di un pericolo incombente, mi viene la pelle d'oca, il colorito cambia, la tachicardia si fa sentire. Si rimane pietrificati dalla paura.
Questa emozione, dopo essersi fatta sentire a livello fisico, trasmette immediati segnali alla mente affinché ci possiamo difendere dal pericolo.
In seguito, se lo spavento è stato molto forte nella nostra mente possono rimanere registrate emozioni negative che in seguito verranno associate a situazioni analoghe facendo riaffiorare la paura, anche se il contesto non è grave e preoccupante. Così possono nascere le fobie. La paura, mediata da esperienze negative, può trasformarsi in terrore.
In un bambino una sensazione fisica di benessere e piacevolezza, nel vivere in un ambiente sereno, sviluppa l'emozione della gioia.
Questa emozione, che continua a perpetuarsi attraverso esperienze positive, col tempo si trasforma in sentimento (amore).
In un bambino una sensazione fisica di benessere e piacevolezza, nel vivere in un ambiente sereno, sviluppa l'emozione della gioia.
Questa emozione, che continua a perpetuarsi attraverso esperienze positive, col tempo si trasforma in sentimento (amore).
Mamma, perché gli altri bambini camminano e io no?
Cinzia, una nostra lettrice e amica, ci ha inviato un pezzo dal titolo “Innocui compiti di italiano” tratto dal suo blog “Io e Gabriele”. Riportiamo il pezzo e vi segnaliamo il suo blog, ricco di sensibilità e ironia.
http://disabiliecontenti.blogspot.it
Leggo sul diario
“COMPITI DI ITALIANO: scrivi un breve racconto autobiografico relativo ad una tua amicizia con una persona”.
Un classico.
Un semplice, innocuo, normalissimo compito a casa svolto nel corso dei secoli, anzi, che dico, dei millenni – a partire dagli antichi Egizi – da migliaia di bimbi in tutto il mondo e in tutte le lingue.
Niente di particolare, quindi. Le solite quattro o cinque righe in cui i bimbetti descrivono il loro primo amico del cuore, i primi giochi assieme, i primi litigi poi immancabilmente risolti con un uno scambio di figurine o davanti a una tazza di cioccolata calda con panna preparata da una delle premurose mamme di turno, i primi confronti con un altro essere della stessa specie con cui si prova quel sentimento benedetto altresì chiamato “amicizia”.
Ma… peccato che a noi manchi la materia prima.
Gabriele, ancora un vero “amico” non ce l’ha.
I ragazzi e le diverse abilità
Fotolia |
Guardiamo al mondo con tolleranza e amore superando le barriere fisiche e mentali.”
Grazia Tetto Troiano, psicologa e psicoterapeuta
sabato 25 aprile 2015
Il mito della bellezza nelle fiabe di ieri e di oggi
Olio su tela dell'artista Angelo Barile |
Il mito della bellezza nelle fiabe classiche ha sempre avuto un grande rilievo. Basti pensare a quante fiabe hanno inneggiato alla bellezza soprattutto quella femminile.
• Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, La bella addormentata (fiabe della cultura popolare rielaborate dai fratelli Grimm),
• Il principe ranocchio (fratelli Grimm),
• La bella e la bestia (Perrault),
• La sirenetta, Il brutto anatroccolo (Andersen)
• La danza degli gnomi, Piumadoro e Piombofino (Gozzano)
In queste fiabe, la bellezza è sempre stata rappresentata attraverso canoni classici, ben definiti, che hanno generato stereotipi radicati e difficili da combattere. Si pensi al binomio “bella e buona”, “brutta e cattiva”, come nel caso di “Cenerentola”.
Differentemente, in “Biancaneve” troviamo una donna, la matrigna, che nel contempo è bella e cattiva. Ma la sua bellezza tenderà a deteriorarsi e parallelamente crescerà la sua cattiveria.
Nelle fiabe classiche i protagonisti sono quasi sempre belli e se non lo sono, per affermarsi, lo dovranno diventare come accade nella fiaba de “Il Brutto anatroccolo”.
Nella fiaba “Piumadoro e Piombofino” la protagonista è bellissima, bionda, povera, orfana e vive con il vecchio nonno carbonaio. Durante la pubertà, Piumadoro bella e fiorente, inizia a dimagrire.
La sua bellezza non viene intaccata dall’eccessiva magrezza, ma il nonno è costretto ad appenderle quattro pietre alla sottana perché non voli via.
Le fiabe che propongono una protagonista dolce, bella, snella, generano degli archetipi.
Per archetipo si intende una sorta di orientamento psichico; in pratica è la tendenza a formulare idee secondo modelli ereditati dalla nostra cultura. L’archetipo è mutevole e si trasforma con l’evolversi del contesto socio-culturale.
Talvolta questi archetipi si possono radicare a tal punto da non lasciar spazio a reinterpretazioni (senza evolversi al variare del contesto) e danno così origine agli stereotipi. Gli stereotipi sono la parte più negativa e fossilizzata dell’archetipo.
Facciamo un esempio riferito proprio al mondo delle fiabe...
venerdì 24 aprile 2015
giovedì 23 aprile 2015
La gratitudine e la gratificazione, radice comune
Entrambe queste parole derivano infatti dal latino gràtus che significa grato.
Gratitudine significa riconoscenza, memoria di un beneficio ricevuto e prontezza a dimostrarlo.
Gli antichi fecero l'apoteosi di questo gentil sentimento e nei monumenti veniva rappresentata in figura di donna che tiene in mano un mazzetto di fiori di fave e d'appresso una cicogna.
La gratitudine porta serenità, pace e la nascita o consolidamento di una amicizia.
La gratificazione indica il raggiungimento di uno stato psicologico di grazia e beatitudine.
La gratitudine è rivolta verso l'altro, esternando il nostro apprezzamento e la nostra riconoscenza.
La gratificazione è per lo più intesa come forma di appagamento rivolta verso se stessi.
La gratificazione si può ottenere attraverso un'esperienza positiva e in sintonia con le proprie aspirazioni.
Gratitudine e gratificazione possono collimare quando, sentendo il nostro cuore colmo di gratitudine verso una persona, proviamo un'emozione di gioia nell'esternare questo sentimento.
Gratitudine e gratificazione possono collimare quando, sentendo il nostro cuore colmo di gratitudine verso una persona, proviamo un'emozione di gioia nell'esternare questo sentimento.
mercoledì 22 aprile 2015
martedì 21 aprile 2015
lunedì 20 aprile 2015
Filastrocca sul mare e i pesci
Cosa significa "salvare capra e cavoli"
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