Le parole onomatopeiche imitano suoni, rumori, versi di animali, affinché già dal primo ascolto possiamo intuirne il significato pur non conoscendole.
Sono l'ideale per enfatizzare la lettura, rivolta ai bambini, di poesie, fiabe, favole, storielle che, grazie all'originale apporto dell'onomatopea, riescono a catturare l'attenzione anche dei bimbi più piccoli.
Le parole onomatopeiche derivano generalmente da suoni o versi di animali.
Leggi le parole nell'esempio seguente:
Tic tac ... ticchettio / ticchettare
Miao ... miagolio / miagolare
Bau ... abbaiare
Slurp ... sleccazzare / ingurgitare (il suono che si produce leccando o ingurgitando rumorosamente un cibo del quale si è ghiotti, usato nei fumetti)
Splash ... cadere in acqua (deriva dall'inglese (to)plash che significa schizzare, spruzzare)
Le parole onomatopeiche derivano generalmente da suoni o versi di animali.
Leggi le parole nell'esempio seguente:
Tic tac ... ticchettio / ticchettare
Miao ... miagolio / miagolare
Bau ... abbaiare
Slurp ... sleccazzare / ingurgitare (il suono che si produce leccando o ingurgitando rumorosamente un cibo del quale si è ghiotti, usato nei fumetti)
Splash ... cadere in acqua (deriva dall'inglese (to)plash che significa schizzare, spruzzare)
“LASCIATEMI DIVERTIRE”
Tri tri tri,
fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu ihu.
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.
Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!
Aldo Palazzeschi
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