Parlando di intelligenza ci si riferisce alle attività della mente mirate a comprendere la realtà, elaborare percorsi logici, trovare soluzioni.
Il nome intelligenza giunge a noi dal verbo latino “intelligere” che significa capire.
Le teorizzazioni dell’intelligenza hanno oscillato fra una posizione di tipo unitario e una di tipo multiplo modulare.
Nella
visione unitaria si parte dal principio che la dimensione generale dell’intelligenza, definita fattore generale g, costituirebbe il nucleo essenziale dell’intelligenza, integrato da abilità specifiche accessorie, sviluppate in seguito e legate a singoli compiti.
La teoria dell’intelligenza unitaria ha poi ceduto il passo alla teoria delle diverse forme d’intelligenza che contraddistinguono senza ombra di dubbio gli esseri umani fra loro. Infatti, mentre alcuni individui sono più abili nel linguaggio, altri presentano maggiori abilità nella matematica, nella musica, nella tecnologia.
Da queste osservazioni si
è ritenuto giusto ipotizzare che le forme di intelligenza siano molte e non una soltanto. La teoria dell’intelligenza unitaria ha posto il ragionamento logico astratto come il nucleo dell’intelligenza al quale si legherebbero tutte le altre abilità.