martedì 12 dicembre 2017

In che cosa consiste l'economia cognitiva?

D. Kahneman (premio Nobel 2002)
L'economia cognitiva è una scienza piuttosto recente che si occupa di comprendere l'insieme dei fattori che influenzano la scelta finale e la decisione da parte delle persone.
Daniel Kahneman, psicologo israeliano, premio Nobel per l’economia nell'anno 2002 «per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza». 
Insieme ad Amos Tversky, Daniel Kahneman ha dimostrato attraverso particolari esperimenti che i processi decisionali umani violavano alcuni principi di razionalità, mentre le teorie microeconomiche assumono che il comportamento dei fattori decisionali siano razionali e finalizzati alla massimizzazione dell'utile.

Chi ha studiato economia cognitiva conosce i tasti giusti per persuadere le persone esercitando la cosiddetta "spinta gentile" al fine di orientarle in un certo modo.
Ora ci si può domandare: è etico tutto questo? È corretto fare leva su un insieme di meccanismi psicologici per ottenere un risultato?

Dipende da qual è l'obiettivo.
Se l'obiettivo è quello di ridurre gli incidenti stradali dovuti agli automobilisti che guidano in stato di ebrezza, è certamente giusto argomentare affinché le persone non compiano azioni e adottino condotte rischiose per loro stesse e per gli altri.
Mentre un giornalista di cronaca deve riportare i fatti in maniera obiettiva e neutrale, un giornalista che fa sensibilizzazione deve saper argomentare in merito a una certa tematica evidenziando i rischi e le ricadute al fine di consapevolizzare i lettori e responsabilizzarli.

Tuttavia l'economia cognitiva viene spesso applicata anche in maniera più subdola, ad esempio per convincere ad acquistare determinati prodotti facendo leva sulla fragilità di alcune categorie di persone.
Ho scritto questo articolo perché ritengo importante che gli insegnanti possano guidare i loro allievi fin da piccoli a decodificare i messaggi che arrivano dalla pubblicità, analizzandoli e cercando magari un confronto con altre persone, al posto di subirli passivamente.
Per concludere, l'economia cognitiva ha una grande valenza, rappresenta uno strumento utile per riuscire a influenzare le scelte nelle persone, ma non sempre questo strumento è usato in maniera etica.

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