Quando gli chiedevano come si chiamava, rispondeva: – Ho un nome bellissimo, Oiram.
Ma non gli piaceva soltanto essere chiamato con quello strano nome.
A pranzo, gli piaceva mangiare prima la frutta, poi il secondo e il contorno, e terminare con la minestra.
A pranzo, gli piaceva mangiare prima la frutta, poi il secondo e il contorno, e terminare con la minestra.
I libri li leggeva cominciando dall’ultima pagina per finire alla prima: li gustava solo leggendoli così.
Inoltre amava assai passeggiare, ma solo camminando all’indietro, come i gamberi.
Insomma, gli piacevano, e faceva, tutte le cose a rovescio.
Un giorno conobbe una ragazza che gli fu subito simpatica.
– Come ti chiami? – le chiese.
– Ada – rispose lei.
– Non mi pare un bel nome. Io, invece, ho un nome bellissimo, Oiram. Veramente sarebbe Mario, ma io lo preferisco pronunciato alla rovescia, perché molto più bello e originale. Ti dispiace se chiamo anche te alla rovescia?
– No.
– Allora ti chiamerò Ada. Questo sì, è un bel nome.
Marcello Argilli, Che idea!, Giunti
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