L’Unesco, nella sua Dichiarazione Universale dei Diritti delle Generazioni Future, nell'anno 2003, ha sancito che:
“Le generazioni future hanno diritto a una Terra indenne e non contaminata, incluso anche il diritto a un cielo puro”.
Questo riguarda non solo gli studiosi come gli astronomi, ma anche gli astrofili (amanti del cielo) e tutti noi.
Che cos’è l’inquinamento luminoso?
Per inquinamento luminoso si intende ogni forma di irradiazione di luce artificiale rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste. Produce inquinamento luminoso sia l’immissione diretta di flusso luminoso verso l’alto (tramite apparecchi mal progettati, mal costruiti o mal posizionati), sia la diffusione di flusso luminoso riflesso da superfici e oggetti illuminati con intensità eccessive.
Il danno più immediato attribuibile all’inquinamento luminoso è l’effetto di “oscuramento” della visione notturna del cielo, come si può notare osservando la volta celeste che sovrasta le nostre città.
Con un cielo così “spento” i nostri avi non avrebbero scoperto nulla; invece gli antichi popoli d’oriente del primo millennio a. C. come Babilonesi e Greci posero le basi dell’astronomia proprio grazie al cielo limpido e nero, tramandando le loro conoscenze a Copernico, Keplero e Galileo.
L’inquinamento luminoso ha effetti negativi nei seguenti ambiti:
1. Culturale - Perdendo il contatto diretto con il cielo, l'uomo si è impoverito rispetto alle culture millenarie degli antichi popoli; gli antichi vedevano a 360°, noi a 180° poiché ci manca la visione della volta celeste.
“Le generazioni future hanno diritto a una Terra indenne e non contaminata, incluso anche il diritto a un cielo puro”.
Questo riguarda non solo gli studiosi come gli astronomi, ma anche gli astrofili (amanti del cielo) e tutti noi.
Che cos’è l’inquinamento luminoso?
Per inquinamento luminoso si intende ogni forma di irradiazione di luce artificiale rivolta direttamente o indirettamente verso la volta celeste. Produce inquinamento luminoso sia l’immissione diretta di flusso luminoso verso l’alto (tramite apparecchi mal progettati, mal costruiti o mal posizionati), sia la diffusione di flusso luminoso riflesso da superfici e oggetti illuminati con intensità eccessive.
Il danno più immediato attribuibile all’inquinamento luminoso è l’effetto di “oscuramento” della visione notturna del cielo, come si può notare osservando la volta celeste che sovrasta le nostre città.
Con un cielo così “spento” i nostri avi non avrebbero scoperto nulla; invece gli antichi popoli d’oriente del primo millennio a. C. come Babilonesi e Greci posero le basi dell’astronomia proprio grazie al cielo limpido e nero, tramandando le loro conoscenze a Copernico, Keplero e Galileo.
L’inquinamento luminoso ha effetti negativi nei seguenti ambiti:
1. Culturale - Perdendo il contatto diretto con il cielo, l'uomo si è impoverito rispetto alle culture millenarie degli antichi popoli; gli antichi vedevano a 360°, noi a 180° poiché ci manca la visione della volta celeste.
2. Artistico - Passeggiando nelle città nelle ore serali si nota come luci, fari, maxischermi, segnaletiche esagerate illuminino a giorno le piazze e le vie. L’illuminazione dei centri storici deve essere mirata e deve integrarsi con l’ambiente circostante. I raggi luminosi devono essere diretti dall’alto verso il basso per mettere in risalto le bellezze dei monumenti in maniera soffusa.
3. Scientifico - A causa dell’inquinamento luminoso, gli astronomi per studiare l’universo sono stati costretti a inviare un telescopio in orbita attorno alla Terra; con la stessa spesa si sarebbero potuti costruire circa un centinaio di osservatori astronomici sul nostro pianeta.
4. Ecologico - L’illuminazione notturna ha sicuramente un effetto negativo sull’ecosistema circostante, flora e fauna vedono modificati il loro ciclo naturale “giorno-notte”.
La fotosintesi clorofilliana che le piante svolgono di notte può subire alterazioni dovute a intense fonti luminose che risultano ingannevoli.
Le migrazioni degli uccelli che si svolgono ciclicamente, secondo precise vie aeree, possono subire deviazioni anche a causa dell’intensa illuminazione delle città.
Negli Stati Uniti, in un parco pubblico illuminato a giorno, alcuni orsi hanno distrutto i vari lampioni in quanto "fastidiosi" per il riposo di questi simpatici animali.
5. Economico - Una razionalizzazione degli impianti di illuminazione, una ottimale scelta del tipo di lampade (ad alta efficienza e basso consumo) e la loro schermatura porterebbero un notevole risparmio di energia, riducendo gli sprechi e contenendo i costi.
6. Psicologico - La troppa luce nelle ore notturne destinate al riposo può provocare seri disturbi del sonno e dell’umore.
In definitiva, adottando anche piccoli accorgimenti, si potrebbe garantire una migliore qualità di vita e proteggere nel contempo l’ambiente.
Nessun commento:
Posta un commento