giovedì 28 settembre 2017

Sbadigliare fa bene e ossigena il cervello

 
Lo sbadiglio, molto spesso accusato ingiustamente di essere sintomo di noia e disinteresse, in realtà è un modo per scaricare tensione, aiutare il corpo a rilassarsi e la mente a riattivarsi.
Purtroppo è stato ritenuto a lungo segno di cattiva educazione, soprattutto se non ci si mette la mano davanti alla bocca, tuttavia è oggi è rivalutato da psicologi, coach e allenatori sportivi. 
Favorisce la distensione della muscolatura e lo sciogliersi delle articolazioni.
Esiste lo "yoga dello sbadiglio" e lo "stretching sbadigliato" basati sulla pratica dello slogamento mandibolare che induce rilassatezza. 
Vari test sui simulatori di guida hanno dimostrato che sbadigliando si hanno fino all'80% di probabilità in meno di avere un incidente. Il motivo è che la maggiore quantità di ossigeno che arriva ai polmoni con gli sbadigli induce il rilassamento muscolare e una minore attività della mente razionale a favore del cervello "inconscio" preposto al controllo dei riflessi istintivi che risultano 4 volte più veloci.
Si spalanca la bocca, si mostrano i denti e si emettono strani lamenti. Potrebbe apparire quasi un atto aggressivo (specialmente negli animali), in realtà la sua principale funzione è quella di apportare una grande quantità di ossigeno. È il riflesso di una profonda inalazione ed espirazione. 
Dura, mediamente, circa 6 secondi, attiva la circolazione e rilassa i muscoli. Questo stiramento risveglia la totalità del nostro essere e libera un po’ di tensione dal nostro corpo.
Le circostanze in cui si sbadiglia sono diverse. In parte è involontario, ma può essere anche volontario, è possibile indurlo e modularlo.
Generalmente si associa a stanchezza, superlavoro, stress, mancanza di stimoli o noia.
Ma il motivo principale per cui si sbadiglia è legato alla possibilità di addormentarsi. 

Quando il sonno diventa un nemico da combattere, lo sbadiglio, contrariamente a quanto si pensa, aggredisce e avverte. È, quindi, un riflesso del nostro corpo per resistere alla fatica mentale e alla fame. 
Per questo, è più frequente sbadigliare in ufficio o a scuola. 
Aumentando la quantità di ossigeno nell’organismo, favorisce la circolazione e riattiva anche la menta. Attraverso lo sbadiglio inghiottiamo una gran quantità di aria in un solo colpo, arricchendo il nostro sangue e stimolando l’attività delle cellule, così da produrre energia che usiamo come carburante per compensare una carenza energetica. 
Sbadigliare aiuta anche a lenire il dolore: l’aumento dell’ossigeno nel sangue distrae e le energie risparmiate si usano per produrre sostanze che il nostro organismo produce per calmare il dolore. 
Lo sbadiglio è contagioso, ma su questo non si hanno spiegazioni scientifiche. 
Potrebbe essere un comportamento di imitazione. Lo facciamo circa 220 mila volte nell’arco della vita. Sbadigliano tutti, anche gli animali: cani, gatti, topi, serpenti, pesci e uccelli.

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