Come aiutare i bambini con la naturopatia
Nella società attuale cambiano velocemente gli stili di vita, a causa delle numerose innovazioni tecnologiche, dell’influenza dei media, della composizione multietnica, della diversa struttura familiare, all’interno della quale si sono modificati i rapporti interpersonali; parallelamente è cresciuto lo stato di salute dei figli.
Malgrado ciò, è aumentata in proporzione l’intolleranza dei genitori verso le malattie che, spesse volte banali, evidenziano un frequente ricorso al medico, affinchè venga placata l’ansia da eliminazione dei sintomi fastidiosi in tempi rapidi. Si genera così una pediatria consumistica, con largo uso di prodotti farmaceutici, utilizzati in senso “anti” (antibiotici, antinfiammatori, ecc…), i quali sopprimono e non modulano le reazioni fisiologiche dell’organismo, che sono il segnale di un equilibrio alterato e la cui scomparsa non è espressione di guarigione, ma un momentaneo placarsi della sintomatologia.
L’aspettativa delle famiglie è quella di guarire ancora prima di ammalare; come conseguenza compaiono frequentemente quadri patologici recidivanti, fino ad arrivare alla cronicizzazione.
L’organismo dei bambini ha un sistema immunitario non ancora completamente maturo, tuttavia, se non viene pesantemente intossicato da trattamenti allopatici prolungati, ha la potenzialità di guarire da solo, senza l’accanimento terapeutico dei protocolli farmacologici.
Esiste un modo diverso di prendersi cura dei bambini: quello di sentire secondo natura, ponendo al centro l’individuo e non la malattia.
Il compito fondamentale del naturopata infantile, servendosi del sistema pedagogico socratico dell’arte della maieutica, è di e-ducere, condurre fuori dal bambino ciò che in lui è già innato. L’intenzione è di liberare la capacità reattiva, la “vis medicatrix naturae” del paziente. Egli non soffoca il sintomo, ma lo interpreta e cerca di risalire alla causa delle disarmonie energetico - funzionali. Gli studi più recenti di neurofisiologia confermano la validità di questa metodica: ogni stato di coscienza infatti, riesce a modificare positivamente o negativamente la parte più antica del nostro cervello, il sistema limbico – ipotalamico, che si prende cura del corpo, affinchè venga rigenerato attimo per attimo.
Quando si ostacola il naturale fluire delle forze dell’intelligenza innata del nostro essere, si blocca l’equilibrio vitale.
Considerando poi l’individualità di ogni soggetto che è costituzionalmente e caratterialmente differente dall’altro, è necessario che il terapeuta elabori metodiche non invasive ad personam, secondo il concetto ippocratico “primum non nocere”, in modo da stimolare e coadiuvare i meccanismi fisiologici.
Il naturopata non si occupa della fase acuta della malattia del bambino, non si sostituisce al medico, ma lo affianca nella cronicità del disturbo e, prima ancora, si dedica all’insegnamento dell’azione preventiva per una vita salutare, nel rispetto di sé, degli altri e di ciò che ci circonda. Attraverso attività di informazione, di sensibilizzazione e di educazione alla salute con metodi naturali, vengono forniti all’assistito gli strumenti più idonei per la ricerca ed il mantenimento di tutti gli elementi che contribuiscono ad un vivere sano.
Lo scopo finale perciò dell’intervento naturopatico si traduce nella responsabilizzazione dell’individuo, a partire dalla prima infanzia, perché raggiunga gradualmente la consapevolezza di condurre un’esistenza salubre, libera ed armonica.
La motivazione principale, che spinge i genitori alla consulenza naturopatica, è la preoccupazione di non sentirsi all’altezza per la pronta risoluzione del disagio che angustia il proprio bambino.
Spesso si presenta il “genitore senziente”, che si rivolge al naturopata con la formula della domanda/assenso intorno alla linea di condotta perseguita nei confronti del problema del figlio.
Con il tentativo di placare la coscienza , in realtà si manifesta l’inadeguatezza ad esercitare un dialogo con il proprio bambino. Il linguaggio dell’adulto, divenuto rigido nella sua strutturazione, non è più in sintonia con quello infantile.
Ecco che si crea la rottura nella comunicazione; il bambino manifesta la presenza del disequilibrio con il capriccio, oppure con gli errori ripetitivi o con le malattie recidivanti.
L’intervento del naturopata deve agire, anticipando con intuizioni opportune, in maniera che venga ripristinato ciò che si è interrotto.
Si tratta di ricreare una situazione di appagamento di una richiesta dapprima non ascoltata.
Il campo di azione è a livello emozionale del bambino e non mentale.
Le emozioni hanno un ruolo preponderante nell’infanzia e fissano i sentimenti nella coscienza.
Per questo il naturopata deve avere una solida formazione per ciò che riguarda l’essere umano e conoscere i modi e i tempi della crescita, dalla vita prenatale all’età adulta. Deve saper leggere ed interpretare i ritmi individuali del bambino e utilizzare l’osservazione e la tecnica dell’ascolto, lasciandosi condurre, sul piano delle emozioni, dall’empatia.
I bambini stessi, nella loro semplicità, ci insegnano e ci svelano cose che non eravamo più in grado di vedere. Occorre soltanto fermarsi ed ascoltare loro e, prima ancora, noi stessi.
Il naturopata è una figura che deve ispirare fiducia; pertanto la sua immagine di persona libera e consapevole suggerisce l’esempio e stimola all’imitazione. In poche parole è un buon educatore.
Se le normali funzioni genitoriali si sono affievolite, bisogna dare sostegno, in modo che la madre e il padre riacquistino la dimestichezza e la sensibilità innate, che si sono in loro assopite.
Ma l’intervento non si esaurisce qui: il campo si estende, si allarga il raggio di azione, perché il naturopata lavora all’interno di un sistema, rappresentato in prima battuta dalla famiglia, fino ad arrivare alla scuola e ai rapporti interpersonali e sociali.
© Luciana Cossa, naturopata
È possibile contattare Luciana Cossa inviando una mail a:
luciana56.cossa@gmail.com
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