Per creatività intendiamo la capacità, l’abilità di inventare qualcosa di nuovo e utile o di scoprire strade nuove per arrivare a risultati diversi, costruttivi e, spesso, imprevedibili.
L’imprevedibilità delle nuove idee sta a indicare che esse non sono necessariamente il risultato di ragionamente logici.
Spesso la creatività viene interpretata come un dono misterioso o una mera predisposizione genetica. Molti pensano di non esserne dotati e non immaginano di poterla promuovere e sviluppare. Sicuramente c’è chi è più versatile, flessibile e predisposto a elaborare idee originali, tuttavia la creatività può essere stimolata con ottimi risultati.
Riflettere su come è strutturato il cervello e su come si strutturano i pensieri nella mente ci aiuta a comprendere come l’intelligenza, le capacità cognitive e la creatività siano di gran lunga modificabili e possano essere ampiamente sviluppate.
Intanto, è opportuno fare una netta distinzione fra creatività artistica e creatività del pensiero. Possono essere creativi gli artisti, i musicisti, ma pure gli scienziati (anche se si pensa che usino prevalentemente la razionalità), i medici, i cuochi, etc.
Essere creativi, a livello di pensiero, significa saper usare la plasticità del cervello per affrontare le problematiche in modo del tutto nuovo, percorrendo le strade alternative del pensiero divergente e aggirando poi gli ostacoli per approdare a soluzioni originali.
Alla base della creatività c’è, quindi, la “plasticità neuronale”. Con queste parole si definisce l’abilità del cervello di plasmare se stesso attraverso il continuo rimodellamento delle sinapsi vecchie e la creazione di sinapsi nuove.
Il cervello va mantenuto sempre in esercizio per garantirne l’efficienza e il costante rimodellamento. Il cervello, insomma, non impara e non elabora, se non modificandosi.
È importante, inoltre, dare spazio allo sviluppo delle capacità metacognitive oltre che a quelle cognitive.
La metacognizione rappresenta un recente filone di ricerche sui processi intellettivi in cui si rende consapevole il soggetto dei processi mentali che esso compie per apprendere. Quindi, capire come si apprende. Pensare a come si pensa. Elaborare strategie di pensiero.
Imparare a pensare, imparare ad apprendere, consapevolmente.
Riassumendo possiamo dire che comprendere i processi dell’apprendere ci aiuta molto ad apprendere meglio e a sviluppare nuove idee.
© Rossana d’Ambrosio
Nessun commento:
Posta un commento