lunedì 29 dicembre 2014

Psicodramma e teatro della spontaneità

Psicodrammatizzando. Chi vuol togliersi la maschera?


Si vive in un contesto sociale dove gli aspetti esteriori, le apparenze sembrano aver preso il sopravvento sul modo di condursi delle persone. Sembra che l’apparire abbia vinto e abbiamo a disposizione molte maschere da indossare . Ma sarà proprio così? Non lo crediamo, ma prima o poi il movimento opposto della ricerca di autenticità e di liberazione interiore emerge come un impellente  bisogno del nostro Io. 
Ripercorrere le varie contraddizioni che contraddistinguono le relazioni personali tra finzione, vuota apparenza e autenticità potrebbe allora configurarsi come un progetto indispensabile finalizzato alla reale scoperta di sé.
Ad oggi, la Psicoanalisi ha sperimentato nell’ambito delle sue competenze ruoli diversificati e innovativi per affrontare un percorso psicoterapico, uno di questi lo rintracciamo nello Psicodramma.
Che cos’è lo Psicodramma? 
È un approccio metodologico, utilizzato nel lavoro con i gruppi, in cui si privilegia l’azione rispetto alla parola, tipica della Psicoanalisi classica. Lo Psicodramma nasce dal Teatro della Spontaneità, ideato da Jacob Levi Moreno a Vienna negli anni venti del secolo scorso. 

La parola Psicodramma deriva dal greco:
(psiche=anima e dràma=azione) definisce un modo di esplorare il mondo psichico e relazionale nell’ambito dell’azione e della rappresentazione scenica.

Salire su un palco e mettere in scena i propri vissuti, le proprie paure, ansie, entusiasmi, permette ai protagonisti nell’ambito di una genuina teatralità, di avviare un percorso introspettivo e di conoscenza di sé molto più immediato di quanto avviene in un “setting” individuale.
Sotto la guida del conduttore-psicoterapeuta, ognuno può rispecchiarsi nelle altrui storie, trovarvi un pezzetto della propria e attraverso questo gioco di identificazioni e distanziamenti, nell’ambito di una condivisione, viene favorita l’autoriflessione  e la ridefinizione dei propri vissuti.
È stato ampiamente utilizzato nella psicoterapia, nella formazione, nella promozione della salute dove la dimensione del gruppo è vitale. Il numero dei protagonisti è variabile; generalmente un gruppo è composto da 10-12 persone.

L’essere umano, non è caratterizzato solo da desideri, fantasie, sentimenti, pensieri, relazioni, non è neanche solo un corpo, bensì un complesso Mosaico da scoprire. Un vero “corpo-psichico”. Un Mosaico che non si può mai considerare come ultimato, ma con infinite possibilità di arricchimento. Una delle forme di psicoterapia che prende in considerazione l’individuo come corpo-psichico è lo Psicodramma Analitico Integrato. Cresciuto gradualmente nell’esperienza dell’Istituto Mosaico Psicologie di Bologna, sotto la supervisione del dott. Alfredo Rapaggi, si configura come l’unione di diverse tecniche, principalmente, quelle dello Psicodramma, della Psicoanalisi e della Bioenergetica.
La professione dello psicoterapeuta deve evolvere continuamente imparando a spaziare oltre ai confini dei padri fondatori, scrutare orizzonti sempre più ampi e compiere ulteriori passi nella comprensione dell’Universo Psichico.

Quando è indicato lo Psicodramma? 
Nei casi in cui è utile togliersi la maschera e sperimentare un nuovo modo di giocare il proprio ruolo negli ambiti della quotidianità, casa, scuola, lavoro.
Opportunamente condotto è molto valido anche in ambito infantile.

Dr.ssa Rita Caggegi 
Psicologa e psicoterapeuta

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