Sappiamo tutti, ripescando dalle esperienze vissute, quanto sia deludente ricevere promesse che poi non vengono mantenute. In ogni caso, delusione a parte, nei confronti di chi è venuto meno rispetto alla parola data, ci creiamo l’immagine di una persona poco credibile, che parla molto senza sapere bene quello che dice.
Proviamo ad amplificare quello che noi recepiamo da una promessa non mantenuta e avremo una vaga idea di quello che significa per un bambino vivere questa esperienza.
Un adulto può superare la delusione di un’aspettativa mancata senza conseguenze che influiscano in modo significativo sulla propria esistenza, ma la stessa cosa per un essere in via di formazione quale è un bambino, avrà sicuramente un’incidenza maggiormente negativa.
Promettere e non mantenere sia in positivo (promessa di un premio al raggiungimento di un obiettivo posto), sia in negativo (prospettiva di una punizione in caso di una regola non rispettata) significa distruggere la fiducia che i ragazzi ripongono nei loro educatori, diventando poco credibili e scarsamente coerenti.
I figli sono molto sensibili alla coerenza dei loro educatori adulti, se questa viene meno si sentono confusi. La coerenza e l’equilibrio nel comportamento degli adulti diviene un esempio pratico molto efficace per trasmettere loro dei princìpi. Un buon risultato educativo è frutto della coerenza con la quale vengono applicate le nostre convinzioni.
La promessa di premi, e le punizioni risultano spesso inutili in quanto comportamenti positivi sono già di per se stessi premianti (per esempio lo studio e l’impegno a scuola vengono premiati dai buoni risultati conseguiti), mentre quelli negativi sono già di loro penalizzanti.
Le punizioni hanno un certo valore quando rispecchiano la modalità del vivere sociale; al fine della crescita dei ragazzi devono essere adeguate e attuabili (inutile minacciare due mesi senza tv o pc sapendo a priori che non verrà applicata), equilibrate e immediate (devono essere applicate nel momento in cui si è rilevata la mancanza, in quanto i bambini tendono a dimenticare tanto di più quanto più sono piccoli).
Un genitore coerente, che mantiene la parola data, sia in negativo che in positivo, è una presenza rassicurante e pone obiettivi raggiungibili; è rigoroso, ma leale e sincero.
Loretta Zanconato, insegnante
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